La Liguria si trova a dover bruciare mille tonnellate al giorno di rifiuti fuori dai propri confini. Una situazione iniziata circa un anno fa dopo la chiusura della discarica genovese di Scarpino, chiusura effettuata in attesa di realizzare nuovi impianti non ancora esistenti. La Regione aveva raggiunto inizialmente un accordo con il Piemonte e lì aveva cominciato a “esportare” i rifiuti da smaltire. Ora però l'impianto piemontese Trm si deve fermare in attesa di ottenere l'autorizzazione ambientale e la Liguria è costretta a trovare un’altra giurisdizione a cui affidare lo smaltimento della propria immondizia. Il presidente Giovanni Toti ha incontrato così il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e quest’ultimo ha garantito piena disponibilità a smaltire i rifiuti liguri nel territorio emiliano romagnolo. Sulla questione insorge Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale con i consiglieri Tommaso Foti ed Erika Opizzi che si rivolgono al sindaco Paolo Dosi. Secondo i due esponenti dell’opposizione sono gli enti locali che devono accettare o meno la richiesta di aiuto della Liguria e in questo senso il primo cittadino deve far sentire la propria voce.
"Se si pensa che noi si taccia di fronte ad una simile evenienza per ragioni di solidarietà politica (essendo la Liguria da pochi giorni governata dal centrodestra) ci si sbaglia e di grosso – aggiungono i consiglieri di FdI – anche perché non è minimamente accettabile che Piacenza diventi l'approdo naturale di tutte le emergenze liguri" commentano Foti e Opizzi.
"Già una gestione rassegnata e troppo morbida della vicenda del Brugneto ci ha portato a cedere a Genova l'acqua quando la stessa serve al territorio piacentino e la situazione di questi giorni ce lo conferma. Ci manca solo di mettere a disposizione l'impianto di Borgoforte per soddisfare l'emergenza rifiuti della Liguria e rimpinguare le casse di chi lo gestisce".
"Alla luce di quanto sopra chiediamo al sindaco Dosi e alla giunta comunale di pronunciarsi chiaramente, ed in senso preventivo, esprimendo da subito e chiaramente la propria contrarietà a trattare a Piacenza i rifiuti liguri".
IL COMUNICATO DI FRATELLI D’ITALIA – ALLEANZA NAZIONALE
"Approfittando della calura estiva e delle fatali distrazioni che precedono il periodo feriale, con tattica sorniona e diplomazia curiale, l'Emilia-Romagna si dichiara disposta ad accogliere i rifiuti che la regione Liguria non è in grado di smaltire. Peccato che, geografia alla mano, si evoca il territorio emiliano-romagnolo, ma il pericolo vero è poi quello di vedere concentrata l'azione di smaltimento dei rifiuti nell'area emiliana, a partire da Piacenza e Parma", lo sostengono Tommaso Foti ed Erika Opizzi, consiglieri comunali di Fratelli d'Italia, in un'interrogazione rivolta al Sindaco Dosi.
"Se si pensa che noi si taccia di fronte ad una simile evenienza per ragioni di solidarietà politica (essendo la Liguria da pochi giorni governata dal centrodestra) ci si sbaglia e di grosso – aggiungono i consiglieri di FdI – anche perché non è minimamente accettabile che Piacenza diventi l'approdo naturale di tutte le emergenze liguri."
"Già una gestione rassegnata e troppo morbida della vicenda del Brugneto – dicono Foti e Opizzi – ci ha portato a cedere a Genova l'acqua quando la stessa serve al territorio piacentino e la situazione di questi giorni ce lo conferma. Ci manca solo di mettere a disposizione l'impianto di Borgoforte per soddisfare l'emergenza rifiuti della Liguria e rimpinguare le casse di chi lo gestisce."
"A fronte di prolungati silenzi, che negli ultimi giorni, sono diventati assordanti è indispensabile esprimersi a riguardo. Non è più possibile accettare – continuano i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia – che Bonaccini e soci vadano in giro per la Liguria a promettere di essere disponibili ad accogliere i rifiuti lì prodotti, senza che neppure una telefonata sia stata fatta ai rappresentanti istituzionali dei territori interessati."
"Alla luce di quanto sopra – concludono Foti e Opizzi – chiediamo al sindaco Dosi e alla giunta comunale di pronunciarsi chiaramente, ed in senso preventivo, esprimendo da subito e chiaramente la propria contrarietà a trattare a Piacenza i rifiuti liguri."