«Un affare sempre più opaco e controverso». La segreteria provinciale della Lega Nord di Piacenza definisce così la gestione degli immigrati ospitati nel nostro territorio, dopo che nei giorni scorsi la prefettura aveva diffuso i dati relativi ai costi sostenuti dallo stato per l’accoglienza. Conti, quelli presentati alla stampa, che secondo il Carroccio non tornano.
«L’importo investito dallo stato per i presunti profughi – afferma la segreteria leghista – non è veritiero. L’ammontare corretto della spesa, infatti, è pari ad un milione e mezzo di euro contro i 457mila dichiarati dalla prefettura. Tale somma si ottiene moltiplicando il numero degli ospiti, 260, per il costo medio di ciascuno di essi, pari a 32,25 euro, per i giorni che compongono dieci mesi. E siccome di quattro strutture ospitanti non sono state divulgate le cifre, si ipotizza che il costo possa raggiungere i 2 milioni. Basta esaminare i numeri relativi ad una sola struttura accreditata per rendersi conto di come i 457mila euro indicati dallo stato siano un numero del tutto scombinato. A titolo di esempio, i 57 immigrati che alloggiano a Corte Bossina per 300 giorni circa con una spesa di 32,95 euro ciascuno costano da soli 563mila e 445 euro invece dei 281mila e 887 dichiarati».
Sulla questione interviene anche il consigliere regionale Matteo Rancan che ha presentato un’interrogazione all’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna. «Lo scopo – riferisce – è quello di capire se la regione intenda omologare sia i servizi erogati ai richiedenti asilo che i costi, in modo da evitare che l’accoglienza diventi un business redditizio. Gli attuali pagamenti forfettari devono cessare: la Lega considera più equa l’assegnazione di un contributo corrispondente ai costi reali una volta che essi sono stati accertati».
A suscitare perplessità è anche l’arrivo di alcuni stranieri a Monticelli d’Ongina, subito notati dagli abitanti del paese. «Risulta – prosegue la segreteria provinciale della Lega – che i cittadini siano in allerta, mentre il sindaco non pare al corrente dell’invio di presunti profughi. Non vorremmo che questo fosse un altro caso di ospitalità erogata da strutture private all’insaputa dell’amministrazione comunale. Un sindaco deve essere sempre tenuto al corrente e se questo non avviene, siamo di fronte all’ennesimo esempio di umiliazione della democrazia».