E' stato presentato oggi, venerdì 3 luglio, il percorso attivato dalla Conferenza territoriale sociosanitaria per costruire il piano di sviluppo del sistema sociosanitario piacentino. L’obiettivo è quello di immaginare e poi realizzare azioni per un vero “Futuro in salute” della comunità.
UNA STRATEGIA PER IL FUTURO
La sanità è un mondo che evolve con grande rapidità. Ogni giorno ci si deve misurare con cambiamenti in campo farmacologico, tecnologico e organizzativo.
“Non rimanere al passo con questa innovazione – afferma Luca Baldino, direttore generale dell’Ausl di Piacenza – ci farebbe perdere preziose opportunità per fornire un servizio sempre migliore ai nostri cittadini”.
“La sfida che ci attende è importante: dobbiamo pensare insieme a uno sviluppo che individui il ruolo dell’azienda nel sistema sanitario regionale e di area vasta; affrontare i temi dell’evoluzione delle reti ospedaliere e territoriali, dell’utilizzo delle nuove tecnologie e della sostenibilità delle azioni che metteremo in campo”.
UN PERCORSO PARTECIPATO
“Nessuno degli attori coinvolti (l’Azienda, i cittadini e le istituzioni) può compiere questo percorso senza il confronto reciproco. Se vogliamo centrare l’obiettivo, mai come ora il gioco di squadra è essenziale”.
Perché la partecipazione sia estesa a tutta la comunità, l’Azienda ha costruito internamente e insieme ai sindaci della Conferenza territoriale sociosanitaria un percorso di condivisione, il più allargato possibile. Al tempo stesso è fondamentale contenere i tempi della discussione per arrivare a definire entro dicembre la bozza del piano di sviluppo.
Al proprio interno, l’Ausl ha attivato un percorso di ascolto e condivisione che coinvolge tutti i professionisti. Anche il collegio di Direzione, organo di supporto della Direzione, è stato allargato a operatori rappresentanti i diversi ambiti professionali presenti in azienda.
IL PROGRAMMA DI LAVORO
La riflessione parte da un quadro d’insieme per poi compiere analisi sempre più dettagliate, sempre basate su dati oggettivi. Equità di accesso e sostenibilità sono le chiavi di lettura individuate.
UN SIMBOLO RICONOSCIBILE PER IL PERCORSO
Per accompagnare il percorso partecipato che porterà alla definizione delle linee di sviluppo del sistema sanitario piacentino nei prossimi anni, è stato scelto un simbolo, composto da tratti, colori e parole che identifichino da subito l’obiettivo che intendiamo raggiungere: “Un futuro in salute”.
IL SINDACO DI FIORENZUOLA, GIOVANNI COMPIANI – I sindaci, nella CTSS, tornano a riappropriarsi delle politiche sanitarie in un quadro di confronto, discussione e condivisione con l’Azienda Usl. Lo faranno attraverso un percorso partecipato che si articolerà in due fasi: la prima di carattere conoscitivo analizzerà gli scenari generali del sistema sanitario, i dati aziendali di attività, di consumo, di accessibilità e di sostenibilità, verificando la differenza tra i bisogni dei cittadini e i servizi offerti, tra i livelli di iniquità e inappropriatezza e l’esigenza di necessari cambiamenti. La seconda relativa al progetto vero e proprio in cui verranno valutate le ipotesi di sviluppo sanitario locale relativamente alla rete ospedaliera, alla rete territoriale dei servizi (con particolare riferimento alle Case della salute) , ai percorsi diagnostici e all’equità di accesso, alla razionalizzazione dei servizi amministrativi e logistici. La mia idea originale di percorso è stata fatta propria e rielaborata dall’ing. Baldino che a sua volta inizierà un cammino tutto interno all’Azienda coinvolgendo il proprio personale ai vari livelli di competenza.
Le ipotesi di sviluppo del sistema socio sanitario saranno oggetto di confronto nei territori, nei Distretti, nei Consigli Comunali, con le parti sociali, con i portatori di interessi, con l’associazionismo socio sanitario. L’obiettivo è quello di elaborare entro dicembre di quest’anno un Progetto di sviluppo del sistema socio sanitario che sia tutto piacentino. Discuteremo del futuro della nostra sanità prima che altri ci impongano la loro visione, avendo la consapevolezza che al centro della nostra azione (e delle nostre politiche) c’è il cittadino con il suo bisogno d’assistenza e di cura, con il suo diritto di avere servizi appropriati, efficaci ed estesi, in un’ottica di promozione del benessere e della salute. Abbiamo davanti una grande sfida, che affronteremo considerando diversi obiettivi:
L’equità di accesso ai percorsi di salute, trovando nuovi equilibri tra concentrazione e prossimità nei servizi e nelle attività dei servizi;
Il miglioramento dell’integrazione dei servizi, con particolare riferimento alla continuità delle cure (case della salute, domiciliarità, età, ecc);
La ridefinizione del senso degli ospedali quali nodi di una rete più ampia e integrata che si auto sostiene e nella quale non ci devono essere nodi forti e nodi deboli;
Il consolidamento e lo sviluppo delle reti di eccellenza; La sostenibilità economica, sociale, ambientale e istituzionale del sistema socio sanitario;
Gli interventi sui costi di amministrazione in un’ottica di area vasta; La motivazione e la valorizzazione del patrimonio umano e professionale;
Ci confronteremo con un orizzonte, quello della sanità, che sta cambiando molto velocemente e che ha come riferimenti i bisogni di salute dalla popolazione, tra innalzamento dell’età media, i cambiamenti degli stili di vita e l’aumento della cronicità anche in età precoce. Confronteremo i servizi forniti ai cittadini con la disponibilità delle risorse, avendo presente alcuni aspetti che potremo considerare di espansione: le aspettative della popolazione, l’evoluzione del sistema tecnico e tecnologico, la fragilità sociale e dell’economia in una crisi che non ha eguali dal dopoguerra a oggi, l’impatto socio economico delle malattie, la struttura demografica della popolazione che influenza il sistema. Dall’altro alcuni aspetti considerati restrittivi come la sostenibilità economica, la sostenibilità finanziaria, le nuove norme e i decreti che regolano la materia (dall’accordo Stato Regioni, al Regolamento relativo agli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera fino all’atteso decreto Lorenzini, dopo la sentenza del Consiglio di Stato dal 2014). Un percorso impegnativo e complesso ma nello stesso tempo stimolante che guarda al futuro della sanità piacentina. La prima fase che definirei conoscitiva partirà con i primi work shop ai primi di settembre. La seconda fase, più progettuale, da ottobre a dicembre 2015. Non mi risulta che a livello Regionale nessuna CTSS o Azienda Usl sia coinvolta in un progetto analogo che parli del futuro della sanità