“È inammissibile che la prefettura nasconda ai sindaci la collocazione dei centri di accoglienza, definita con bando. Gli uffici territoriali del governo ci stanno impedendo di fare il nostro dovere: quello di tutelare la sicurezza dei cittadini e il rispetto della normativa igienico-sanitaria. Se pensano di obbligarci a un’accoglienza forzata si preparino a una dura battaglia istituzionale: sono pronta a tutelare le mie prerogative nelle sedi opportune e a disporre, nel caso, ferrei controlli igienico sanitari nelle strutture”. Il sindaco di Caorso Roberta Battaglia chiede “trasparenza” sul bando di prima accoglienza e frena la prefettura: “Non vogliamo clandestini sul nostro territorio, non svendiamo risorse pubbliche per gli ultimi arrivati, l’accoglienza e il welfare vogliamo riservarle ai caorsani e ai cittadini stranieri integrati nel nostro tessuto sociale”.
“Il modo di procedere della prefettura è scorretto. Di questo passo ci vedremo arrivare i pullman nella notte. Non è questa la trasparenza, non è questa la correttezza istituzionale”. “In sede Anci la rappresentanza territoriale di Piacenza ha ben evidenziato la necessità di consultare i sindaci sui temi dell’immigrazione. E’ chiaro che non rimarremo a guardare di fronte a invii forzati e a accoglienze imposte. Questa è una forma incivile di gestire l’immigrazione”.