Immigrati, Rancan (Lega): “Non c’è più spazio, siamo a un passo dall’allarme”

“Lo ho già detto una volta e lo ripeto: quello dell’accoglienza non può e non deve diventare un business come non può essere un allarme gestito unicamente dal nostro Paese”. Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega Nord in Emilia Romagna interviene nel dibattito aperto nelle ultime ore riguardo le richieste del governo alle regioni del Nord di accogliere un numero maggiore di immigrati.

Radio Sound

“Siamo davanti a un vero e proprio esodo che il governo pensa di affrontare con le corriere degli anni 60. Non basta riempire pullman di disperati e ‘spedirli’ a destra e a manca per il Paese per dire che la situazione è tornata alla normalità. Qui – attacca Rancan – di normale non c’è proprio nulla. Anzi, chi lo afferma mente sapendo di mentire. E quel che è peggio è che questi signori hanno anche il coraggio di dire che non è colpa loro. Dopo il governo Renzi, quello Letta e quello Monti che, per chi se lo fosse scordato, sono gli ultimi tre che si sono succeduti, che fanno? Semplice: attaccano la Lega e danno la colpa alle politiche immigratorie volute dal Carroccio. Una Follia. Se continuano ad andare indietro nel tempo per cercare di uscire da una situazione incresciosa nella quale si sono impantanati rischiano di dare la colpa ai Padri Costituenti”.

“Gli immigrati che il governo ha mandato al Nord sono già abbastanza. Non c’è più spazio per nessun altro – continua Rancan -, siamo a un passo dall’allarme sociale. Adesso basta davvero. Bene fanno i governatori Maroni, Zaia e Toti a difendere la loro terra e la loro gente. Basta fondi a quei Comuni che continuano a fare cassa ospitando i clandestini creando poi problemi al tessuto sociali delle loro città. Mi auguro – conclude – che anche Bonaccini prenda una netta posizione al riguardo e dica chiaro e tondo, al suo amico Renzi che non possiamo più andare avanti così. E’ ora che il Fonzie italico vada a Bruxelles a sbattere i pugni sul tavolo. Altrimenti prima o poi qualcuno li sbatterà sulla sua scrivania”.