Registro tumori provinciale: 10mila casi nel Piacentino negli ultimi 5 anni

Pubblicati i dati relativi al primo registro provinciale dei tumori, una fotografia sull'andamento della patologia nella nostra provincia nei 5 anni che vanno dal 2006 al 2010 e che consente di sgombrare il campo da diversi luoghi comuni. Il primo dato da rilevare – secondo le parole del direttore generale Ausl Luca Baldino e' che "non ci sono sostanziali differenze nei valori sull'incidenza tumorale tra Piacenza e la altre province limitrofe in Emilia, e nemmeno tra i diversi comuni della provincia". Scongiurato dunque l'allarme sull'alta Valdarda che non presenta alcun picco, anzi. I comuni della collina e della prima montagna presentano valori leggermente più positivi rispetto alla città di Piacenza. Secondo aspetto da prendere in considerazione – e illustrato dall'oncologo Luigi Cavanna – e' la diffusione delle tipologie tumorali. Tra i maschi il più diffuso e' il tumore alla prostata (20,1% dei casi), mentre tra le donne quello alla mammella (28%). Il confronto con l'area basta. Emilia Nord evidenzia invece una maggiore incidenza dei tumori al fegato nella nostra provincia e una minore incidenza per quanto riguarda i tumori cerebrali e alla tiroide. Tra i fattori di rischio – continua Baldino- la principale determinante e' rappresentata dalle condizioni socio economiche che sono direttamente collegate agli stili di vita e a una maggiore consapevolezza di cosa fare per stare bene. I corretti stili di vita incidono per il 40-50%. Altro 20-30% e' rappresentato dalla ereditarietà dei tumori e solo il 20% da fattori ambientali come inquinamento e lavori a contatto con sostanze pericolose". Il 30 giugno i dati verranno analizzati più diffusamente in un convegno pubblico proprio per sensibilizzare al tema dei corretti stili di vita e favorire la consapevolezza del pubblico. "A presentare il più alto tasso di mortalità – aggiunge Cavanna – e' il tumore ai polmoni, responsabile di circa un terzo dei decessi per causa tumorale negli uomini e la cui causa principale (l'80%) e' rappresentata dal fumo. Giusto dunque preoccuparsi dell'inquinamento atmosferico, ma senza dimenticare che la causa principale e' un'altra e che occorre incidere in primo luogo sullo stile di vita personale". Dal responsabile organizzativo del registro tumori Elisabetta Borciani, arriva un dato incoraggiante: "Nei cinque anni che vanno dal 2006 al 2010 l'incidenza tende a diminuire, più negli uomini che nelle donne. Il picco della malattia si raggiunge dopo i 60 anni mentre i giovani under 35 sono colpiti solo nello 0,1% dei casi". In totale i casi diagnosticati di tumore nella provincia sono stati 10616 mente i decessi si attestano a 5211 con un tasso di mortalità pari a 236 su 100mila nei maschi e 137 di 100mila nelle donne.

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