"La Fondazione ha oggi "in pancia" una liquiditá tra i 160 ed i 170 milioni di euro: cosa vogliamo farne? La politica su questo non puó essere distratta". È la sollecitazione del consigliere comunale Massimo Polledri (Lega Nord) in vista dell'assemblea generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, prevista per domani (28 aprile), nella quale si discuterá e si approverá il bilancio 2014.
In una lettera inviata ai consiglieri dell'ente di via Sant'Eufemia, il presidente Toscani li informa che la liquidazione di alcuni investimenti a suo tempo effettuati con Credit Suisse ha portato ad un introito "di 99 milioni di euro", e che "la rivalutazione dei titoli sottostanti ha consentito – si legge sempre nella copia della mail di Toscani consegnata da Polledri ai giornalisti – il recupero di notevoli somme" rispetto al Previsionale: una plusvalenza di 5,3 mln e interessi per 1,7.
"Ció significa – ha osservato Polledri – che certe analisi erano forse troppo catastrofiche: dato peró che Piacenza con certe vicende della Fondazione ha fatto una delle sue peggiori figure in assoluto, occorre la massima trasparenza sulle prossime scelte".
Questo perchè il "tesoretto" di cui dispone la Fondazione è il piú consistente a Piacenza: "Dato che la liquiditá ora disponibile è tra i 160 ed i 170 mln di euro, bisogna decidere cosa farne. A chi li affidiamo? A realtá locali o no? Per farne cosa? E chi sará a suggerire cosa decidere?
Credo che almeno in parte – combinando i criteri di prudenza con quelli di redditività – dovranno essere affidati a banche o societá pronte ad investire in progetti – ad esempio in start up, ma in generale nei settori piú consoni allo sviluppo – che possano portare al rilancio del nostro territorio. Dato che il tema piú d'attualitá è la crisi, serve quindi un ragionamento strategico, quindi anche politico, per la cittá".
Polledri ha espresso l'auspicio che il presidente Toscani, proprio in nome della trasparenza, "venga a riferire in Consiglio Comunale sulle ultime operazioni ma non solo".
Perplessitá sul nuovo advisor Deloitte ("Costa di piú del precedente, ed è lo stesso che pronosticava che l'investimento in Banca Monte Parma sarebbe andato bene") sono state comunque espresse da parte di Polledri, che ha anche detto che sarebbe opportuna la pubblicazione di tutte le spese della Fondazione, cosí come degli affidi dei membri del cda, giá chiesta a Palazzo Mercanti. Trasparenza auspicata anche sugli appalti, come da richiesta del Consiglio Comunale, "a partire per esempio dai 60mila euro spesi per il riscaldamento del Pio Ritiro Santa Chiara, visti i pochi ospiti".