La Lega Nord attacca il sindaco Paolo Dosi in materia di sicurezza. L’intervento della Lega arriva dopo l'intervista rilasciata a Radio Sound 95 – Piacenza24 nella quale il primo cittadino ha affermato che tra le critiche che più lo hanno ferito ci sono quelle sulla sicurezza: “Attaccarci sulla sicurezza è come sparare sulla Croce Rossa. E’ un argomento facile ad uso e consumo della demagogia”. Ma secondo il Carroccio un Comune può fare tanto in materia di sicurezza e ci sono provvedimenti che si potrebbero tranquillamente prendere ma che non sono mai stati presi. A tal proposito la Lega porta come esempio l’amministrazione di Padova guidata da Massimo Bitonci.
IL COMUNICATO DELLA LEGA NORD
Intervento della segreteria provinciale e cittadina della Lega Nord di Piacenza dopo l'intervista nella quale il Sindaco Paolo Dosi ha affermato che "tra le critiche che più l'hanno ferito" ci sono quelle sulla sicurezza, perchè "attaccarci su questo tema è come sparare sulla Croce Rossa. E’ un argomento facile ad uso e consumo della demagogia": "Il Sindaco Dosi, invece che lavarsi le mani e sentirsi "ferito" per alcune sacrosante critiche, dovrebbe dimostrare di avere la città in mano, cercando di imprimerle una svolta netta. A Piacenza purtroppo ormai da tempo regna il degrado, tra furti, continue risse fra extracomunitari nella zona di via Roma, abusivi di ogni genere (anche in pieno centro storico), mendicanti e, da qualche settimana, il ritorno degli accattoni ai semafori. Vedere la nostra bella cittadina ridotta a questo livello di inciviltà e illegalità ci rende veramente amareggiati e rattristati. Ma quello che ha affermato Dosi – continua la nota del Carroccio – è veramente deplorevole nei confronti dei piacentini: non ci si può lavare le mani della situazione che si è venuta a creare. E' ovvio che le responsabilità non sono tutte del Comune, nessuno ha mai detto ciò in quanto parte dei "meriti" vanno anche alle politiche di immigrazione del governo Renzi-Alfano, ma, se esiste un minimo di volontà politica sul tema, la giunta potrebbe fare tanto. E, nel concreto, basterebbe prendere da esempio le azioni del Sindaco di Padova Massimo Bitonci, che si sta impegnando in prima linea sul tema sicurezza.
Infatti nella città veneta, nonostante lui sia in carica da meno di un anno, i primi risultati si sono iniziati a vedere: Bitonci ha appena aperto alcune nuove sedi di polizia municipale, partendo dalla zona più problematica, ossia quella della stazione (proprio come a Piacenza). Ed entro la fine dell'anno ha in programma l'apertura di nuove sedi in ogni quartiere, con sostanziale incremento del numero di agenti, in modo da vigilare maggiormente ogni angolo della città. Un'altra ottima ordinanza è stata quella della chiusura alle ore 20 per tutti i locali etnici, tra cui i "famosi" mini market, spesso protagonisti in negativo a Piacenza, in quanto capannello, nelle ore notturne, di gente ubriaca che finisce per darsele di santa ragione. Un'altra azione incisiva del primo cittadino padovano è stata quella relativa ai campi nomadi, dove ha subito staccato tutti gli allacciamenti abusivi alla corrente, imponendogli inoltre il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas, a differenza del comune di Piacenza, dove queste bollette sono pagate da oltre 10 anni con i soldi della tasse dei piacentini. Potremmo andare avanti, ma ci fermiamo, in quanto ci pare che questo elenco di azioni abbia dimostrato come un comune, se vuole, può fare molto per la sicurezza. A Piacenza purtroppo non c'è notizia di interventi seri e concreti su un tema che sta a cuore a molti piacentini, ma non a chi governa la città. Notiamo inoltre che da tempo i sindaci PD del piacentino sottovalutano il problema, richiedendo al massimo interventi da Governo e Regione, che purtroppo rimangono inascoltati, senza agire in prima persona. Per fare un esempio, quando la Lega governava la provincia, tramite gli assessori alla sicurezza ed agricoltura aveva attuato ben tre provvedimenti di finanziamento per la videosorveglianza nei comuni e per la tutela della sicurezza delle aziende agricole. Soldi che arrivarono a molti comuni, anche di centro-sinistra, grazie all'impegno della Lega Nord.