“Nella Lega Nord nella quale sono segretario non ci sarà mai più posto per Massimo Polledri”. E’ stato categorico Fabio Rainieri, segretario della Lega Nord Emilia, appresa la notizia del reintegro dell’ex onorevole piacentino del Carroccio per volere di Umberto Bossi.
Una riabilitazione, arrivata a seguito della richiesta di espulsione partita dalla segreteria locale un anno e mezzo fa – e avallata, come si può ben capire, anche dal nazionale – e sancita lo scorso 9 marzo dal voto del Comitato tutela e garanzia della Segreteria federale di via Bellerio a Milano.
Sembrava tutto deciso e invece, in questi giorni, la svolta: “Non mi macchierò mai dell’ignominia di mettere fuori una persona che ha creduto per 20-30 anni nella Lega. Non metterò fuori nessuno” aveva detto Umberto Bossi dal palco della festa di Bergamo. E oggi, nella cassetta della posta di Polledri, è stata recapitata la lettera con la quale il Senatùr, nelle vesti di presidente del comitato dei garanti, lo aveva reintegrato a seguito del suo ricorso.
Ma il segretario della Lega Nord Emilia, Fabio Rainieri, non ci sta: “Polledri dovrebbe dire ai militanti, ai quali racconta storielle, che cosa ha fatto in questi anni. Cioè le cause legali che abbiamo in corso per merito suo e che dovrà pagare la Lega. Per questo, finché io sarò segretario, considererò il dottor Polledri come un cittadino ma non come un militante della Lega Nord”.
Una presa di posizione forte, che intende rappresentare anche il movimento a livello locale – che per ora non si è espresso sulla vicenda – e che non risparmia neppure il fondatore del Carroccio: “Bossi purtroppo si è ancora una volta fatto convincere dal suo vecchio ‘cerchio magico’, persone che vanno da lui e in modo non sincero lo portano a certe decisioni. Ho affetto per Umberto, perché senza di lui non sarei in Lega. Ma a Bossi andrebbe raccontata la verità. Ci sono 200 pagine di documentazione su quello che ha fatto Polledri e i motivi per i quali è stato espulso. Lo ha deciso tutto il direttivo della Lega Nord all’unanimità, nel quale erano presenti suoi colleghi ai tempi in cui era senatore e deputato. Perché non spiega ai militanti come mai siamo per vie legali per colpa sua? Ripeto: nella Lega in cui sono segretario non c’è posto per cause legali dovute a persone che non hanno seguito le regole per le campagne elettorali e il buon senso, come Massimo Polledri”.
Anche perché, ha concluso Rainieri “senza di lui, soltanto qualche mese fa, abbiamo raggiunto un peso elettorale senza precedenti, il più alto in tutta l’Emilia, come non era mai successo. Credo che la Lega abbia bisogno di persone nuove e Polledri non ha mai fatto crescere nessuno. Siamo convinti che con la sua uscita e di quella di coloro che si sono comportati come lui, sia stata possibile la rinascita della Lega. E abbiamo preso questi voti anche perché ho avuto il coraggio di lasciare fuori dalle liste certe persone che non piacevano all’elettorato. Quindi, confermo, continueremo a fare politica senza considerare Polledri membro della Lega Nord”.
“Ranieri chi? Quello che secondo il tribunale dovrà risarcire la Kienge con 150mila euro, o quello che è venuto alla ribalta delle cronache nazionali perché indagato dalla procura di Reggio Emilia per appropriazione indebita?” Non si fa attendere la riposta di Massimo Polledri alla presa di posizione del segretario emiliano della Lega che ha sconfessato pubblicamente la decisione del vertice di via Bellerio che ha invece reintegrato l’ex parlamentare piacentino.
“Non mi sembra poi che il partito sia di proprietà dell’allevatore Fabio Ranieri – aggiunge Polledri – Umberto Bossi non si fa prendere in giro né da me né da nessun altro. E per quanto riguarda il cerchio magico non c’ero certo io a Piacenza tra quelli che applaudivano Rosy Mauro quando difendeva e giustificava il dimissionario assessore Allegri”.
“Comunque – conclude Polledri – voglio ricordare che in anni di militanza ho sempre agito all’insegna della massima trasparenza e non sono mai stato raggiunto da avvisi di garanzia o da condanne. Ranieri può dire lo stesso?”.