Massimo Polledri reintegrato nella Lega Nord per volere di Umberto Bossi. E’ ormai una saga, quella che ha per protagonista l’ex onorevole piacentino, espulso dal movimento lo scorso 9 marzo e che oggi è stato riammesso nel Carroccio tramite una lettera firmata direttamente dal Senatùr, che presiede il comitato dei garanti del partito.
Un altro clamoroso colpo di scena, nei rapporti tra Polledri e la segreteria provinciale (dalla quale era stata inviata la richiesta di espulsione), che non smetterà sicuramente di far discutere. Anche se, in realtà, le avvisaglie di quanto sarebbe avvenuto lo aveva preannunciato lo stesso Bossi – come avevamo anticipato – domenica scorsa dal palco della festa del movimento a Bergamo: “Non mi macchierò mai dell’ignominia di mettere fuori una persona che ha creduto per 20-30 anni nella Lega. Non metterò fuori nessuno” aveva detto, aggiungendo che “alla fine, per fortuna, sono di quelli, con Calderoli, che decide, se uno viene espulso, se può rientrare o meno. Basta scrivere a me, far la richiesta a me”.
Detto, fatto. Anche se pare che Polledri non abbia aspettato certo quelle parole per muoversi in tal senso. Dopo l’aver appreso della sua espulsione, il 14 marzo – a una settimana dal voto in via Bellerio – deve aver contattato immediatamente il presidente dei garanti, al quale da sempre è molto legato, facendo ricorso.
In mattinata, a sancire il suo reintegro ufficiale, una lettera arrivata nella cassetta della posta di Polledri e firmata da Umberto Bossi con la quale il fondatore del movimento permette all’ex onorevole piacentino – oggi consigliere comunale – di poter continuare la sua attività politica, lunga 22 anni, all’interno della Lega Nord.
"Sono un vero leghista – commenta Polledri – e mi dispiace che a livello locale si sia perso tempo ed energia per niente, mentre Salvini e il centrodestra stanno cercando di mettere insieme i pezzi di una Italia sfiduciata. Ritengo che le sedi del nostro movimento debbano continuare ad essere posti dove si ascoltano e si tentano di risolvere i problemi della gente e non luoghi dove si compiono atti di bullismo politico verso i militanti. Sono felice che le presunte gravi motivazioni sulla mia espulsione, tra l'altro a me ignote, si siano rivelate inesistenti". E ha aggiunto: "Credo poi che il progetto politico di Salvini e di Bossi – conclude Polledri – abbia bisogno dell'aiuto prezioso di tutti".