Questa settimana protagonista di Soundciak l’ultimo lavoro di Micheal Mann
A 6 anni da Nemico Pubblico torna al cinema con un Blackhat letteralmente “cappello nero” un termine spesso utilizzato nel campo della sicurezza informatica e dai programmatori per indicare una persona dalle grandi capacità informatiche, ma con scopi illeciti.
Blackhat segue la storia di un hacker pregiudicato Nicholas Hathaway (Chris Hemsworth di The Avengers e della serie di Thor), in licenza dal carcere federale, che insieme ai suoi soci americani e cinesi cerca di identificare e sventare una pericolosissima rete di criminalità informatica che opera a livello mondiale: da Los Angeles a Hong Kong, passando per Perak, Malesia e Giacarta. Però, man mano che Hathaway si avvicina al suo obiettivo, il suo bersaglio diventa consapevole della presenza di Hathaway stesso, e la posta in gioco si sposta sul piano personale.
Per chi si aspettasse un film alla Collateral resterà spiazzato perché il primo colpo di pistola arriva dopo un’ora. L’inizio del film è tutto basato sull attacco hacker, in apparenza niente di nuovo ma Mann riesce a infettare gli effetti speciali come mai nessuno prima è riuscito a fare.
Il regista si è avvicinato e interessato a questo mondo dopo l’avvento di Stuxnet: un worm creato per attaccare i sistemi di controllo industriali. Creato nel 2010, Stuxnet ha distrutto almeno un quinto dei sistemi di controllo nucleari dell’Iran. E sulle sue origini si sa molto poco. Affronta un tema decisamente all’ordine del giorno, i virus informatici sono da anni entrati nella nostra vita ma questi protebbero effettivamente sconvolgere le nostre vite? Potrebbe combattersi una guerra fra hacker a colpi di malware e virus e potrebbero costoro decidere la sorte del mondo?
Diatriba aperta invece fra Michael Mann e il compositore del film Harry Gregson-Williams. Gregson-Williams rifiuta infatti il credit che gli attribuisce le musiche e rinnega di aver realizzato la colonna sonora del film che ha sentito per la prima volta solo alla premiere.La maggior parte del suo lavoro è in effetti stato sostituito dalle composizioni di Atticus Ross e Leopold Ross.
E ora alcune curiosità sul film: inizialmente doveva essere intitolato Cyber, il suo budget è stato di 70 milioni di dollari, ma l’accoglienza al botteghino USA non è stata molto calorosa.
E continuiamo con le curiosità: questo è il primo film di Michael Mann ad essere stato girato completamente in digitale. E’ stato girato tra Chicago, Giakarta e Hong Kong, infine il regista ha donato circa 38 mila dollari al Community Chest di Hong Kong a nome della Hang Seng Bank, come ringraziamento per aver avuto il permesso di girare per cinque sere nell’area di ingresso della banca.
Per ulteriori info vi rimando al sito ufficiale del film www.blackhatmovie.co.uk
E anche per questa settimana è tutto alla prossima con un nuovo film.