Ragionare sulle forme più efficaci di rappresentanza attraverso l'analisi delle devastazioni sociali prodotte dalla crisi e con il fine di contribuire alla costruzione di una forte e coerente sinistra di alternativa. Queste le linee guida che hanno animato il dibattito pomeridiano presso la sede di Rifondazione Comunista in via Tortona, dove si riuniva il circolo cittadino. Si tratta di “un momento di sintesi del nostro partito per fare il punto sull'attuale situazione politica e adeguarsi ai tempi che cambiano” – ha precisato il segretario del Circolo Cesare Maggi, che ha risposto ad alcune domande inerenti il futuro del partito, a partire dal concetto di classe operaia che – pur continuando a costituire il riferimento principe dell'azione politica di Rifondazione, appare sostanzialmente mutato rispetto alla visione tradizionale. “Per classe operaia oggi non si intende più quello che si intendeva in passato, cioè essenzialmente i lavoratori delle fabbriche. Il mondo del lavoro, anche a causa della crisi, presenta oggi un assetto del tutto differente. Con classe operaia intendiamo l'intero mondo del lavoro, dai subordinati ai parasubordinati in tutte le realtà, purtroppo molto meno tutelati rispetto alla classe operaia di una volta, tra cui precari, giovani lavoratori, nuove partite Iva e quant'altro”.
Adeguarsi ai tempi che corrono, per il partito, significa prendere atto dunque di un drastico mutamento sociale, a cui però fa da contraltare la speranza in un'alternativa di sinistra concreta, rappresentata anche dalla vittoria di Tsipras alle elezioni greche. “Abbiamo già lavorato, facendo parte dell'altra Europa per Tsipras al progetto di una nuova sinistra radicale, sia alle europee che alle regionali. Non abbiamo solo speranza, ma anche la convinzione che una forza analoga a Syriza possa affermarsi in Italia. Per questo lavoriamo sul territorio al fine di coinvolgere realtà partitiche e non solo, per combattere contro l'attuale crisi economica che ha cause e motivazioni ben precise”.