Erika Opizzi (Fd’i – AN) eletta nel Consiglio Nazionale dell’Anci

 Erika Opizzi, capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, eletta nel corso del recente congresso nazionale componente del Consiglio Nazionale dell'Anci (l'associazione nazionale dei comuni d'Italia), è intervenuta, nei giorni scorsi, alla prima riunione della commissione politiche ambientali, territorio e protezione civile di cui fa parte.
"All'ordine del giorno della commissione – informa la capogruppo di FdI-AN – figuravano, tra gli altri, i temi riguardanti lo smaltimento dell'amianto e il dissesto idrogeologico causato dalle alluvioni sull'Appennino emiliano."
"Per quanto riguarda i danni causati dalle alluvioni, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – evidenzia Opiizzi – ha individuato due tipi di finanziamenti: uno per le città metropolitane e uno relativo a tutti gli altri comuni. Con una significativa discriminazione: mentre alle città metropolitane detti finanziamenti sono già stati assegnati, per i progetti in cantiere dei restanti comuni non è dato di sapere se e quando ciò avverrà".
Nella discussione che si è sviluppata al riguardo, la capogruppo di FdI-AN ha sostenuto, unitamente ad altri rappresentanti del Piemonte e della Lombardia, che "innanzitutto non è possibile lavorare sempre e solo sull'emergenza. Sono infatti necessari fondi per realizzare opere in prevenzione. Non solo, ma è auspicabile che le Regioni non solo predispongano piani al riguardo, ma anche che le stesse operino un taglio netto alla burocrazia che ostacola la realizzazione dei progetti da parte dei comuni, a partire dalla sistemazione dei canali".
"Quanto all'amianto – aggiunge Opizzi – il Governo Renzi ha promesso, ma non ancora approvato, il Piano Nazionale Amianto, che dovrebbe, attraverso l'erogazione di specifici finanziamenti, favorirne lo smaltimento." La capogruppo di FdI-AN, già in prima linea insieme al'ex assessore Rabuffi nell'affrontare alcuni casi critici nel piacentino, ha fatto quindi presente "come sia necessario riformare la legge del '92 che ad oggi non prevede sanzioni per chi si rifiuta, per varie ragioni, di smaltire l'amianto deteriorato", sottolineando come "la competenza in materia dovrebbe essere riservata ai comuni anziché alle Ausl che spesso, come nel caso di Piacenza, si attivano in modo precario, avendo pochi mezzi a disposizione".

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