In occasione della settimana di San Valentino, a Poetry Break un'ospite d'eccezione, forse la più grande poetessa della storia della letteratura mondiale, Emily Dickinson. E' forse insolito presentare nel giorno degli innamorati una donna che non ha mai conosciuto l'amore fisico, ma io credo che il 14 febbraio debba essere una ricorrenza che festeggi l'amore nella sua completezza e non debba essere solo patrimonio di chi ha la fortuna di vivere un bella storia d'amore, relegando gli altri a malinconie o rimpianti. Emily, per chi ama la poesia, ma non solo, è un'amica che accompagna i lettori nei loro più profondi sentimenti, pur avendo avuto una vita vissuta solo all'interno di se stessa. Per chi non la conosce, questa donna insolita, nata in america nell'ottocento, in una famiglia puritana, decise a trent'anni di non uscire più di casa. Si raccontano leggende sulla sua esistenza di volontaria reclusa dal mondo, c'è chi racconta che le si potesse parlare solo da una stanza all'altra. Eppure nella solitudine di tanti anni, una solitudine dolce, mai rimproverata, mai vissuta con sentimenti di rivalsa e di negatività, sono scaturati versi immortali. La sua produzione è quasi tutta postuma, al di là di pochissime poesie da lei pubblicate. Dopo la sua morte, i familiari hanno trovato tante pagine, scritte in modo fittissimo, che contenevano confessioni di un'anima sublime e nascosta, e le hanno regalate al mondo.
Oggi vi propongo pochi versi, frammenti della sua vastissima produzione, che ritengo molto significativi. Il suo senso della vita, che si traduce in un alto sentimento “impedire ai cuori di spezzarsi” e alleviare le pene del mondo. E poi la sua bellissima dichiarazione, che dedico a tutti gli ascoltatori di Radio Sound: “Che sia l'amore tutto ciò che esiste”!
Dicono che Emily abbia avuto un unico amore virginale e infelice per un reverendo già ammogliato, che non si sarebbe mai accorto dei suoi sentimenti, così nascosti al mondo. Io credo che Emily sia un'eletta, forse un'anima troppo sensibile per potersi esporre al mondo e ai suoi tumulti.
Questi brani sono letti, come sempre, dalla sensibile e accorata voce dell'attrice Anna Rosa Zanelli
Se io potrò impedire
Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano-
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena-
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.
Che sia l’amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell’amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.
(Emily Dickinson)
A questa splendida dichiarazione d'amore all'umanità, ho pensato di abbinare una canzone d'amore di uno dei nostri cantanti più sensibili e dai testi più poetici, A te , di Jovanotti. “A te che sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei giorni miei”. Mi ha fatto pensare a Shakespeare: Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. E' un mio piccolo omaggio a un grande paroliere e autore di testi, e a una sensibilità che credo sarebbe piaciuta anche ad Emily. Tanti autori hanno dedicato omaggi anche musicali a questa poetessa. Vi invito se vi va, in questo connubio tra poeisa e musica che Radiosound mi ha datto l'opportunità di inaugurare, ad ascoltare anche “For Emily” di Simon and Garfunkel.
A Emily ho dedicato una parte di un testo teatrale che ho scritto con Corrado Calda, Il Labirintoo degli Uomini Libro. Il testo si intitolava, Emily, la poetessa che vendeva poesie d'amore ed è un personaggio che amo particolarmente e che vi invito a leggere perché da un senso in più alla giornata.
Grazie Emily, e grazie a tutti gli ascoltatori di radiosound, che la domenica, per un istante, diventano un po' sognatori.
Alla prossima!