Era stato più volte annunciato nei giorni scorsi e da questa mattina è realtà: una decina di profughi, sinora alloggiati nella cascina in località Bossina, sono arrivati a Rivergaro, nella struttura di via Martiri della Libertà. Quando si è trattato di procedere al trasferimento, in mattinata, sembra sia stato necessario l’intervento della polizia visto che alcuni, che forse non avevano capito con precisione dove sarebbero stati portati, quando hanno visto il pulmino della cooperativa che li avrebbe trasferiti, si sono agitati e si è registrato qualche momento di tensione. Fortunatamente niente di particolarmente problematico. Il gruppetto di rifugiati – già dal primo pomeriggio – è stato visto girare per il paese della bassa Valtrebbia in sella alle bici che sono state messe a loro disposizione.
Gli abbiamo fatto visita e siamo stati accolti dalla referente della cooperativa Il Quadrifoglio, Ivana Gracchi, che ci ha spiegato le prime impressioni sugli stranieri che d’ora in poi sarà chiamata a gestire insieme ad altri operatori: “La prima accoglienza è stata ottima. Sono estremamente educati, collaborativi. Siamo arrivati da pochissimo ma hanno subito pranzato, poi darò loro alcuni effetti personali e vista la bella giornata faremo tutti insieme due passi per il paese. Per fargli capire dove si trova il gazebo dell’acqua, per sapere dove comprare schede del telefono e sigarette o poter arrivare alla fermata del bus per chi si recherà a scuola o la chiesa per chi è osservante. Un giro esplorativo, per farli ambientare”.
Un trasferimento da località Bossina, la struttura che nelle scorse settimane aveva sollevato molte polemiche sulla gestione dei richiedenti asilo e che aveva portato all’esposto alla Procura della Repubblica del consigliere comunale di Piacenza Viva, Marco Colosimo, che non ci si aspettava. I profughi attesi a Rivergaro, infatti, da quanto ci si attendeva, sarebbero dovuti arrivare dopo l’ennesima assegnazione a livello regionale. Così non è stato e la Prefettura pare abbia deciso per una redistribuzione sul territorio. “Ho seguito le polemiche – ha detto la referente del Quadrifoglio – fin troppe. Posso dirle che gli operatori qui saranno presenti 24 ore su 24, anche se loro non hanno restrizioni particolari avendo un permesso di soggiorno. Nell’attesa di organizzare i corsi di italiano, quindi con al massimo una settimana di stallo per dare il tempo alla preside di far arrivare una insegnante, qualcuno sarà sempre presente”.
La Lega Nord, che già sabato scorso aveva manifestato contro questo trasferimento, è comunque sul piede di guerra: questa sera è prevista la riunione del direttivo per decidere le prossime azioni da mettere in campo.
Ma Ivana Gracchi, rivolgendosi direttamente ai rivergaresi, si è sentita di fare un appello: “Nessun timore per i la cittadinanza. Sono ragazzi che non hanno dato problemi in città e dopo aver fatto la loro conoscenza posso dire che sono educati, disponibili, senza chiedere nulla mi hanno aiutato per sparecchiare, lavare i piatti e mettere a posto i loro effetti personali. Non voglio dire che sono più educati degli italiani, ma in questo hanno poco da imparare. Ai vicini di casa e alla popolazione posso dire che, nonostante sia prematuro fare previsioni, la prima impressione che ho avuto è che non ci saranno problemi e al massimo vedranno girare per il paese ragazzi con visi sconosciuti prima. Spero che il rispetto sia reciproco e mi auguro da parte di chi ha dei dubbi, che abbia la sensibilità di porsi in maniera positiva, perché la convivenza è possibile”.