Stannno scatenando molte reazioni le parole del prefetto Anna Palombi, sia in relazione alle iniziative personali dei cittadini per la sicurezza, definite “vietate e pericolose”, che sulla gestione dei profughi sul territorio: “Basta soffiare sul fuoco, è tutto regolare” aveva detto. Oltre alla Lega Nord, che naturalmente si è scagliata contro il prefetto per le ronde, suo cavallo di battaglia, ora anche il consigliere comunale di Piacenza Viva, Marco Colosimo, è tornato all’attacco. In una nota, diramata agli organi di informazione, Colosimo ha ricordato che sull’esposto presentato alla Procura per presunte inadempienze da parte di un gestore dei richiedenti asilo, “qualora il contenuto dell'esposto non corrispondesse al vero, soprattutto le situazioni descritte in relazione al possibile business creato sull'accoglienza dei profughi, il prefetto dovrebbe provvedere a denunciarmi per calunnia o diffamazione”. Non solo, perchè poi ha rimarcato che “come riportato da notizie di stampa nazionale, sembra che vi sia un coinvolgimento diretto di alcuni funzionari della Prefettura e quindi una possibile responsabilità da parte della Prefettura nel mancato controllo degli adempimenti e degli obblighi stabiliti dal contratto di gara”.
Di seguito la nota di Marco Colosimo: “In merito alle dichiarazioni rilasciate quest'oggi dal prefetto di Piacenza, le quali mi lasciano sbigottito di fronte a così tanta superficialità che proviene in questo caso dall'organo competente alla sicurezza e la salvaguardia del cittadino su tutto il territorio, tengo a dire al signor prefetto che se qualora il contenuto dell'esposto non corrispondesse al vero, soprattutto le situazioni descritte da me medesimo in relazione al possibile business creato sull'accoglienza dei profughi, di provvedere a denunciarmi per calunnia o diffamazione, dato che, come riportato da notizie di stampa nazionale, sembra che vi sia un coinvolgimento diretto di alcuni funzionari della Prefettura e quindi una possibile responsabilità da parte della Prefettura nel mancato controllo degli adempimenti e degli obblighi stabiliti dal contratto di gara. Invece di accusare me di soffiare sul fuoco di strumentalizzare una situazione potenzialmente pericolosa, provveda nell'immediato a verificare il diretto reinvestimento dei 30 euro giornalieri percepiti per ogni singolo profugo dall'ente gestore che al momento ne ha in gestione ben 120. Di controllare ed accertare le relazioni pervenute sulla propria scrivania circa le condizioni igienico sanitari culturali linguistiche all'interno delle strutture medesime. Non ci sto a farmi accusare di aver strumentalizzato la situazione perché i soldi percepiti dagli enti gestori sono soldi pubblici e che qualora fossero mal investiti e non utilizzati ai fini degli obblighi previsti dal contratto di gara vi sarebbe il pericolo di malversazione di denaro pubblico a danno solo ed esclusivamente di contribuenti , quindi di tutti cittadini in particolar modo di quelli che oggi vivono in uno stato di difficoltà economica. Resto tuttavia in attesa degli sviluppi che perverranno dalla Procura della Repubblica”.