Profughi, Pd: “Dal leghista Guidesi solo disinformazione e demagogia”

Ospitiamo qui di seguito una nota del Partito Democratico sulla questione profughi in risposta al parlamentare del Carroccio Guidesi.

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"Siamo ormai abituati alla politica urlata di Lega Nord e Movimento 5 Stelle. La consolazione è che il consenso costruito sul qualunquismo e gli slogan di solito è effimero e di breve durata. Premettiamo la nostra fatica a capire perché l’on. Guidesi si ostini a guardare in casa d’altri: il suo capoluogo di provenienza, in rapporto a estensione del territorio e a numero di abitanti, ha infatti una presenza di profughi maggiore di Piacenza. Ciò detto, quando dichiara: “Via i clandestini da Cascina Bussina, il Comune paghi quegli alloggi per anziani, disoccupati e bisognosi piacentini”, dimostra di parlare a vanvera, ricorrendo a una demagogia di bassissimo livello. Provi Guidesi a sentire il nostro assessore Stefano Cugini: sarà lieto di illustrargli cosa fa il Comune di Piacenza per i suoi anziani, i disoccupati, i bisognosi. In tema di immigrazione, ricordiamo a lui e a chi ancora finge di non sapere, che gli alloggi per i profughi non li trova il Comune, i gestori non li sceglie il Comune, i contributi non li paga il Comune. Le bugie non vanno d’accordo con l’interesse dei cittadini e con il lauto compenso dagli stessi pagati a un parlamentare. Guidesi farebbe meglio a rivolgersi alle Prefetture, che detengono la regìa dell’accoglienza.  Veniamo poi ai giovani padani, Luca Zandonella e Davide Grilli, che parlano di “complicità della Giunta PD a guida Dosi, ormai succube di questa gente”. Ci tocca ricordare loro che l’occupazione sotto il Comune, da loro citata come esempio di presunta "sottomissione allo straniero", è finita con uno sgombero forzato, l’esclusione dai progetti e la revoca degli affitti agevolati. Quanto all'aggressione subita dalla polizia in via Taverna nel marzo scorso, va detto che portò a quattro arresti, all'emissione di un foglio di via obbligatorio e, ancora, all'espulsione dei responsabili dai locali destinati ad abitazione temporanea. Quali altre misure avrebbero gradito i nostri amici in camicia verde per convenire su un comportamento fermo e risoluto dell’amministrazione? È curioso il distinguo per cui, a seconda della convenienza, nel dovere di rispettare la medesima legge, alcuni Comuni sarebbero vittime di soprusi (guarda caso, quelli guidati dal centro destra) e altri colpevolmente conniventi. La verità è che è facile sparare a zero quando non si hanno responsabilità. Per quanto ci compete, con tutta l’energia possibile, stiamo evidenziando problemi e incongruenze a tutti i livelli, perché quel che non va sia cambiato. Non ci siamo mai tirati indietro. Nel frattempo, non potendo seguire i “consigli da bar”, continuiamo a lavorare, con una nostra idea di accoglienza e di rispetto della dignità umana, ma senza accettare scorciatoie o privilegi. Se di "buonismo" si vuol proprio parlare, allora possiamo addebitare al sindaco di Piacenza e alla sua giunta l'eccessiva arrendevolezza nei confronti di molti colleghi della provincia. Sappiamo che l’errore è stato commesso in buona fede, credendo nell'esistenza di una rete. Sappiamo che il capoluogo ha accettato inizialmente più assegnazioni perché pareva logico aiutare i comuni più piccoli, che  avrebbero avuto più difficoltà e bisogno di maggior tempo per organizzarsi. Ora, a fronte non solo del mancato riconoscimento di questo senso di responsabilità, ma addirittura della costante accusa di complicità e dei continui attacchi, chiediamo al Sindaco Dosi e all’assessore Cugini di far venire meno i presupposti di solidarietà con quegli enti che non la meritano. Ci aspettiamo una posizione netta con il Prefetto affinché i comuni che irresponsabilmente continuano a chiamarsi fuori diventino oggetto di requisizioni forzate degli immobili. Alleggerire la città e ripartire equamente i migranti assegnati è infatti l’unica via per impedire che l’emergenza immigrazione si trasformi in un’emergenza sicurezza ben più difficile da governare".

 

GUIDESI (LN): PD METTA A DISPOSIZIONE PROPRIE SEDI PER ACCOGLIENZA

PISANI: "PARTITO DEMOCRATICO NON VEDE VERI PROBLEMI"

“Se il paragone, a cui il Pd fa riferimento, è Lodi, ricordo al Partito democratico che la città è governata dai loro compagni e che l’ex sindaco, Lorenzo Guerini, è l’attuale vicesegretario del Pd. Chiedano lumi a lui per quanto riguarda la situazione dei clandestini mandati sui territori. Di certo, suggerisco a questi buonisti che si riempiono la bocca di parole come ‘accoglienza’ e ‘solidarietà’ dopo aver abbandonato anziani e disoccupati piacentini, possono esprimere pragmaticamente la loro umanità ospitando, a spese del partito, i clandestini nelle sedi dei circoli del Pd”. “Questa mi sembra un’ottima soluzione per finalizzare il finto buonismo democratico senza intaccare le tasche dei cittadini piacentini che chiedono lavoro, equità e giustizia”. Così il deputato leghista Guido Guidesi replica alle accuse del Pd di Piacenza sulla gestione dei profughi. Sul tema interviene anche il presidente della Lega Nord Emilia Pietro Pisani: “Il Pd gioca a fare l’illusionista, facendo credere che non esistono né responsabilità né colpe politiche di questa invasione pagata con i soldi dei cittadini. È grave che si scherzi sulla pelle dei cittadini. Diciamo stop alle ipocrisie: la verità è che, se siamo in questa situazione, è perché il Pd ha voluto l’invasione di 200mila clandestini nel solo 2014, ha cancellato il reato di immigrazione clandestina, e ora mantiene – e vizia – gli immigrati, mentre nega aiuto ai nostri cittadini colpiti dalla crisi. Il buonismo e l’ipocrisia del Pd stanno facendo danni da guerra. E anche gli amministratori territoriali del Partito democratico farebbero bene a uscire allo scoperto e ad ammettere le vere ragioni, tutte politiche, del problema. Le bugie hanno le gambe corte”. “Al Pd diciamo che siamo disponibili a collaborare: se loro non vedono i problemi della nostra gente, saremo noi a portare, nei municipi che amministrano, i nostri cittadini colpiti dalla crisi, che hanno bisogno di lavoro e di aiuti, ma che oggi sono dimenticati”.