Stabilità, De Micheli: “Ecco come migliaia di piacentini saranno protagonisti”

Sgravio Irap e nuove possibilità di assunzioni per le imprese, bonus bebé rinnovato, buoni acquisto per le famiglie numerose, ecobonus, Patto di Stabilità alleggerito. “Migliaia di piacentini sono protagonisti di questa Legge di Stabilità e lo saranno anche nel 2015”. Lo ha assicurato il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli spiegando nel dettaglio, nella consueta conferenza stampa di fine anno, le principali misure contenute nella Legge di Stabilità del 2015. E una ulteriore novità positiva è arrivata “in diretta”, con la conferma dell’inserimento nel decreto Milleproroghe della deroga per tutto il 2015 della stabilizzazione dei precari dell’Ufficio provinciale del lavoro. Una notizia attesa alla quale De Micheli ha lavorato in stretto contatto con il ministro per le Riforme Boschi fino alle ultime ore. Non si è tuttavia ancora sbloccata la vicenda dei sei lavoratori della Provincia impiegati nel settore dell'Agricoltura per i quali l'ente di via Garibaldi non intende rinnovare il contratto (servizio esternalizzato).

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“Se il 2015 sarà l’anno della crescita? Dipenderà da molte condizioni, nazionali e internazionali, e dallo stato del nostro export. Certo è un testo migliorabile, ma di sicuro è una legge che riduce le tasse di 18 miliardi, che guarda a sinistra e che va nella direzione dell’espansione”.  

 

LA LEGGE DI STABILITÀ 2015 – LE PRINCIPALI MISURE

 

La Legge di Stabilità 2015, migliorata rispetto al testo iniziale grazie al lavoro svolto dai parlamentari del Pd, ha un chiaro carattere espansivo ed ha l’ambizione di rimettere in circolo, nel Paese, l’elemento essenziale per poter ripartire davvero, per tornare a vedere il segno più quando si guarda l’andamento del Pil: la fiducia.

 

Complessivamente, gli interventi previsti dalla manovra ammontano a circa 32,4 miliardi di euro per il primo anno, a 45,8 miliardi nel 2016 e a 46,3 miliardi nel 2017. A copertura delle misure espansive, la manovra reperisce nuove risorse per circa 26,5 miliardi di euro nel 2015, di cui oltre 16 miliardi tramite riduzione della spesa e circa 10 miliardi da aumenti delle entrate.

 

PER LE IMPRESE, PER LA CRESCITA, PER L’OCCUPAZIONE

 

Via dall’Irap la componente lavoro – Prevista la completa deducibilità dall’Irap della componente lavoro a tempo indeterminato, incentivando peraltro i contratti di questo tipo, un beneficio di 5,6 miliardi annui, decisamente superiore al precedente taglio generalizzato del 10 per cento dell’aliquota. Per i soggetti Irap privi di autonoma organizzazione e dunque senza costo del lavoro (si tratta di 1 milione e 400 mila contribuenti), fissato un credito d’imposta del 10 per cento, per consentire il recupero di quanto perso con l’abolizione del taglio dell’aliquota dal 3,9 al 3,5 per cento.

 

Nei primi 9 mesi del 2014 le imprese registrate alla Camera di commercio di Piacenza sono 30.546 unità.

 

Zero contributi per i neoassunti nel primo triennio – Sempre per diminuire il costo del lavoro e permettere alle imprese di riacquisire competitività, per incentivare la crescita dell’occupazione e rendere più favorevole l’assunzione a tempo indeterminato, si dispone, a partire dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre dello stesso anno, l’integrale decontribuzione per tre anni dei nuovi assunti con contratti di questo tipo.

 

Per sostenere i nuovi ammortizzatori sociali – Costituito un Fondo per la copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del disegno di legge in materia di lavoro (il cosiddetto Jobs Act). La dotazione per gli ammortizzatori sociali è di 2,2 miliardi di euro per il 2015 e di altrettanti per il 2016 (un emendamento del Governo ha incrementato la cifra iniziale di 200 milioni l’anno) e di 2 miliardi dal 2017.

 

Sgravi per chi ha assunto lavoratori in mobilità – Grazie ad un emendamento voluto dal Pd alla Camera, disposti sgravi contributivi già previsti per legge ma finora non riconosciuti a favore dei datori di lavoro che abbiano effettuato, fino al 31 dicembre 2012, assunzioni di lavoratori in mobilità licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti.

 

A sostegno delle partite IVA – Stanziati 800 milioni di euro per introdurre un regime fiscale forfettario per 900 mila partite IVA a basso livello di reddito, e cioè con ricavi tra 15 mila e 40 mila euro. Il nuovo regime semplificato dei forfetizzati non sarà accessibile ai dipendenti con un reddito prevalente rispetto a quello autonomo e complessivamente superiore ai 20 mila euro.

 

Più facile acquistare macchinari e impianti con la “Nuova Sabatini” – Rifinanziata, grazie a un emendamento presentato dal Pd alla Camera dei deputati, la cosiddetta “nuova legge Sabatini”, che prevede finanziamenti agevolati per gli investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature ad uso produttivo, compresi i software.

 

Ecobonus e ristrutturazioni – Prorogate di almeno un altro anno le detrazioni alle attuali aliquote massime per gli interventi di ristrutturazione edilizia (50 per cento) e di riqualificazione energetica (65 per cento).

 

Sostegno all’Expo di Milano – Aumentato a 60 milioni di euro il sostegno statale, per il 2015, per la realizzazione dell’Expo di Milano.

 

Alleggerito il Patto di stabilità interno per gli enti locali – Nel testo presentato dal Governo si stabiliva un aggiornamento della base di calcolo per la determinazione dei saldi obiettivo per gli anni 2015- 2018 finalizzato a ridurre il contributo finanziario richiesto agli enti locali mediante il Patto di stabilità interno per complessivi 3.350 milioni annui. Nel contempo, era stato inserito nel computo del saldo finanziario rilevante ai fini del rispetto del Patto lo stanziamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità, che determina una compressione della spesa per gli enti locali di circa 2.350 milioni di euro annui. Nel complesso, dunque, l’alleggerimento del Patto di stabilità per gli enti locali era di 1 miliardo di euro annui. E' stato approvato un emendamento che determina una maggiore gradualità nella costituzione dell’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità compensandolo con una leggera rimodulazione delle percentuali da applicare alla spesa corrente media 2010-2012 per il calcolo dei saldi obiettivo. Nel corso del successivo esame al Senato, per le Regioni è stata estesa anche al 2015 la disciplina del cosiddetto “Patto verticale incentivato” per un ammontare di 1 miliardo.

 

PER I CITTADINI, PER LE FAMIGLIE, PER LA SOCIETÀ

 

Stabilizzato il bonus di 80 euro – Per aumentare il reddito a disposizione delle famiglie, favorire la ripresa dei consumi interni e dunque anche per questa via sostenere la crescita, viene reso strutturale, come credito fiscale, il bonus Irpef da 80 euro destinato ai lavoratori con reddito annuo lordo fino a 26 mila euro (circa 11 milioni i soggetti interessati). Circa 9,5 miliardi di euro vengono destinati a finanziare questa misura.

 

Tfr in busta paga – In via temporanea, in relazione ai periodi di paga compresi tra il 1° marzo 2015 e il 30 giugno 2018, i lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano un rapporto di lavoro in essere da almeno sei mesi presso il medesimo datore di lavoro potranno chiedere di avere in busta paga una quota del Trattamento di fine rapporto (Tfr). L’opzione è assolutamente volontaria per quanto riguarda i lavoratori e a costo zero per le imprese. Saranno le banche ad anticipare alle imprese le risorse necessarie.

 

“Bonus bebè” – Per il sostegno alla famiglia arriva il cosiddetto “bonus bebè”, vale a dire un contributo per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 di 960 euro l’anno (erogato mensilmente) fino al compimento del terzo anno di età o di ingresso nel nucleo familiare. La condizione è che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente disponga di un reddito non superiore ai 25 mila euro annui, in base all’indicatore della situazione economica equivalente (Isee). L’importo del contributo raddoppia nel caso in cui la condizione economica corrispondente al valore dell’indicatore Isee non sia superiore ai 7 mila euro annui.

 

Nella sola città di Piacenza dal primo gennaio al 30 novembre 2014 ci sono stati 800 nuovi nati.

 

Più risorse per le famiglie e per i servizi per la prima infanzia -All’interno del Fondo per gli interventi in favore delle famiglie, finanziato con 112 milioni di euro, 100 milioni sono riservati al rilancio di un piano di sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, a cominciare dagli asili nido.

 

Il Fondo per la Carta acquisti ordinaria viene incrementato di 250 milioni di euro annui a partire dal 2015.

 

Buoni acquisto per le famiglie numerose e sostegno agli indigenti: stanziati 45 milioni di euro nel 2015

 

Le famiglie numerose con più di 4 figli a Piacenza sono circa 250

 

Per le persone non autosufficienti e affette da SLA incrementata la dotazione del Fondo per le non autosufficienze di 400 milioni di euro per il 2015 (di 250 milioni a decorrere dal 2016)

 

A Piacenza i malati di Sla sono circa 35 con 6-7 casi all'anno

 

Diritto al lavoro dei disabili incrementato di 20 milioni di euro, a decorrere dal 2015, il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili.

 

Modifica dell’Isee – Per la determinazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) previste indicazioni aggiuntive, a cominciare dal dato del valore medio di giacenza annuo di depositi e conti correnti bancari e postali.

 

Bloccato l’aumento di Tasi e Imu per il 2015 in attesa che venga istituita la nuova tassa comunale unica (local tax), sono stati prorogati al 2016 gli aumenti delle aliquote Imu e Tasi previsti dalla legge di stabilità dello scorso anno.

 

Nessun aumento del canone Rai in vista di una revisione complessiva della normativa sulla Tv pubblica, il canone Rai, per il 2015, non aumenterà ma resterà fermo ai livelli del 2014 (e cioè pari a 113, 50 euro).

Pensioni: stop alle penalità previste dalla “riforma Fornero”

Sono state eliminate le penalizzazioni previste dalla “riforma Fornero” sui 7 pensionamenti con meno di 62 anni per chi entro il 2017 maturerà almeno 42 anni e un mese di contribuzione (41 anni e un mese per le donne).

 

Fissato un tetto alle “pensioni d’oro” maturate con oltre 42 anni di contributi, che non potranno eccedere l’importo che sarebbe stato liquidato secondo le regole di calcolo vigenti prima dell’entrata in vigore della “riforma Fornero”.

 

Misure per i lavoratori delle Province

Nel quadro della riduzione, rispettivamente del 50 e del 30 per cento, della dotazione organica di Province e Città metropolitane, dal 1° gennaio 2015 inizierà un lungo processo che durerà fino ad aprile del 2019 per completare il ricollocamento dei lavoratori presso altre amministrazioni pubbliche, incluse Regioni e Comuni. Le norme del Decreto Milleproroghe finanziano inoltre i contratti dei dipendenti dei centri per l’impiego per tutto il 2015, in attesa dei decreti di attuazione della delega sul lavoro. Il ricollocamento sarà favorito anche dal divieto per Stato, Regioni ed enti locali di assumere altro personale al di fuori di quello proveniente dalle Province, eccezion fatta per i vincitori di concorso, fino alla fine del 2016.

De Micheli ha spiegato come in questi giorni le arrivino personalmente messaggi da parte di molti under 40 piacentini che chiedono delucidazioni sulle nuove norme legate all’accesso agli ammortizzatori sociali (contenute nel Jobs Act) ed ha promesso che continuerà ad ascoltare i suggerimenti che giungeranno dal nostro territorio. Nei primi tre mesi del 2015 sono previsti incontri tra il sottosegretario e le imprese e il mondo del lavoro piacentino; terrà un incontro con l’ente per il commercio con l’estero (Ice) ed è in cantiere un’iniziativa in vista di Expo 2015 che vedrà la nostra città protagonista per una settimana alla Fiera milanese che si apre a maggio. In agenda anche un workshop piacentino dedicato alle imprese e finalizzato a far conoscere loro le nuove opportunità di mercato che si stanno aprendo nel mondo, “specialmente negli Stati Uniti dopo la manovra monetaria della Bce che ha abbassato il cambio euro-dollaro e approfittando del basso prezzo del petrolio”.