Come sempre andiamo a ripercorrere le ultime settimane di viaggio di Claudio.
Finalmente è riuscito a raggiungere i suoi fratellini nepalesi dell'associazione Human Traction, dove era stato tre mesi la scorsa estate. Ha fatto loro una sorpresa e sono stati felicissimi di riabbracciarlo. 90 giorni fa, quando li aveva dovuti salutare per proseguire con il suo viaggio, non avrebbe mai pensato di rivederli invece ha potuto vivere questa fortissima emozione. In più ha realizzato un loro sogno. Quest'estate, uno di essi guardando il cielo ha detto: “we can touch the sky with football”. Il sogno era: avere un campo da calcio per poter giocare. Appena tornato Claudio ha potuto prendere parte alla realizzazione di questo campo: hanno fissato le porte, le hanno colorate e i bambini hanno iniziato a giocare, nonostante la vernice ancora fresca.
I giorni passano lenti, racconta il nostro amico viaggiatore. La campagna attorno a Kathmandu gli ricorda molto la Valtrebbia, ma sono passati già 200 giorni dalla partenza ed è giusto festeggiare. Come? Cucinando una vera pasta all'italiana per i suoi fratellini nepalesi. Ha comprato l'olio extravergine, il parmigiano, sforando anche un po' sul budget giornaliero, ma ne è valsa la pena.
Infine ci ha portati a Panauti sulle montagne himalayane sopra Kathmandu. E' stato ospite di un baba. I baba sono asceti nepalesi molto famosi, spesso ritratti in foto bellissime e coloratissime. Hanno i dreadlock, la barba lunga e possono fumare i cilum per strada. Questo baba si chiama Charlie, è irlandese e 11 anni fa ha deciso di allontanarsi dalla civiltà e seguire questa strada. Ha aiutato tantissimo l'associazione, infatti grazie a lui 2 fratellini sono stati allontanati da un orfanotrofio che li teneva in ostaggio. Durante la sua permanenza, che durerà 3 giorni, Claudio dovrà svegliarsi alle 4, mungere le mucche e aiutare Charlie nella sua fattoria dove ha anche ortaggi, frutta e dove sono appena nati 6 cani.
Di ritorno da Panauti ci ha raccontato delle notti al freddo. La casa del baba era un tempietto: una stanza unica con un fuoco alimentato costantemente, perché l'asceta è devoto questo elemento. Mancavano però le finestre, quindi si dormiva con cuffia e maglione nel sacco a pelo. Per Claudio sono stati 3 giorni importanti che l'hanno portato a confrontarsi con un mondo nuovo e a realizzare che “non bisogna avere paura di prendersi il proprio tempo, per staccare un attimo, crearsi la propria bolla, seguirla e cercare di essere se stessi in tutto questo”.