Un equivoco. Così il sindaco Paolo Dosi scende in campo sul caso Santa Lucia che ha infiammato il dibattito in queste ore. I fatti: ieri le redazioni ricevono un comunicato dall'ufficio stampa del Comune nel quale il sindaco annuncia l'annullamento della tradizionale festa di Santa Lucia a Palazzo Gotico – già in calendario per domani, venerdì 12 dicembre, e ogni frequentata da centinaia di bambini – e lo attribuisce alla concomitanza con lo sciopero generale dei dipendenti pubblici. Sciopero che, si legge nel comunicato, "potrebbe creare problemi di affluenza e organizzativi, nonché rendere difficile o impedire ai ragazzi di raggiungere piazza Cavalli, tenuto conto inoltre del fatto che molti di questi potrebbero addirittura non essere a scuola per l’assenza dei loro insegnanti". Com'era prevedibile i sindacati che hanno indetto lo sciopero (Cgil e Uil) sono insorti: proprio non ci stanno a sentirsi incolpare di aver rovinato la festa dei bambini e si riferiscono al primo cittadino parlando di "caduta di stile", di "meschinità" e definendo la sua uscita "vergognosa". Ma a quanto pare il sindaco Dosi è stato vittima di un equivoco imbarazzante: l'ufficio stampa avrebbe divulgato una nota rivolta agli uffici e contenente il riferimento allo sciopero, che ha comunque – come spiega Dosi – la sua ragion d'essere, ma non certo con riferimento ai motivi dell'astensione dal lavoro ma semmai con riferimento a questioni tecniche.
Oggi Dosi ha divulgato una nota di suo pugno: "Ho letto sulla stampa locale che da parte mia, con l’annullamento della Festa di Santa Lucia prevista per domattina a Palazzo Gotico, ci sarebbe stata una caduta di stile e che le mie motivazioni sarebbero addirittura “meschine”. Probabilmente c’è stato un fraintendimento e me ne scuso. Non era e non è mia intenzione mettere in dubbio le ragioni e le motivazioni dello sciopero, che considero più che legittime, così come non era mia intenzione rendere pubblica una nota interna rivolta agli uffici; ciò non esclude però il fatto che l’astensione dal lavoro (ripeto: assolutamente legittima) che riguarda anche il corpo docente, i mezzi pubblici e altri servizi di pubblica utilità, rende incerta l’organizzazione di un evento rivolto ai bambini. Nulla contro lo sciopero dunque, ma preoccupazione per il fatto di non poter garantire né la presenza di tutte le classi iscritte alla festa, né la completa riuscita di una manifestazione che tra l’altro non può essere spostata a sabato, in quanto molte scuole sono chiuse e sono inoltre previste altre iniziative di carattere pubblico e istituzionale.