Tutto ciò che sta in natura vibra. Tutto, nell’universo, è vibrazione energetica, un’onda generata da polarità opposte.Ogni parte del corpo, in base a ciò che la costituisce, vibra ad una determinata frequenza denominata “frequenza naturale”. Nello stato naturale di salute dell’essere umano tutte queste frequenze vibrano in armonia, come un’immensa sinfonia.
Questa costitutiva dimensione acustico – vibrazionale sembra essere confermata dalle ricerche di alcuni scienziati (fra gli altri, Jim Gimzewski e Carlo Ventura) i quali, servendosi di un microscopio a forza atomica, sono riusciti a registrare il suono delle cellule. Ciò significa che ogni cellula emette un suono come conseguenza dei suoi processi metabolici. Il suono prodotto dalle cellule risulta addirittura essere nel campo dell’udibile umano. Le rilevazioni effettuate hanno anche mostrato come le cellule “malate” abbiano un suono alterato rispetto a quelle “sane” della stessa tipologia, come se l’interazione con le frequenze di “disturbo” dell’ambiente ne abbiamo modificato la struttura.
Con l’uso del suono si cerca, attraverso il principio di risonanza, di riarmonizzare l’organismo riportandolo al suo insieme di frequenze naturali. Le cause di questa alterazione di frequenza possono essere molteplici come il contatto o l’assunzione di sostanze tossiche, traumi emotivi, agenti patogeni, l’esposizione a lungo termine all’inquinamento acustico e/o elettromagnetico, il fisiologico processo di adattamento all’ambiente che provoca stress a livello psico-fisico ed emotivo. Tutti questi agenti interferiscono “sull’ armonia interiore” e conducono alla stanchezza, al dolore e alle malattie del corpo, della mente e delle emozioni.
Quando il suono fluisce attraverso il corpo agisce sulla sua vibrazione e provoca un riordinamento molecolare. Ma non tutti i suoni producono questo effetto. Solo se il suono ha una certa frequenza il corpo la riconosce, in particolare, solo certe combinazioni armoniche del suono vengono interpretate dal corpo umano come una chiave per ristabilire l’equilibrio interno, il ritorno ad uno stato di salute. Questa chiave è l’armonia, che trasforma il suono in un potente strumento di riarmonizzazione.
Il suono può modificare qualsiasi sostanza, ri-ordinarla; ha una certa frequenza che il corpo riconosce. Esso crea una onda di frequenza su altre frequenze, risuonando attraverso gli armonici e ri-allineando l’energia in qualsiasi livello in cui si trovi bloccata. Si parla dunque di suono armonico, ovvero del suono che si produce mettendo in vibrazione un corpo, come ad esempio una corda, una membrana,una colonna d'aria, come nel caso della chitarra o del pianoforte, la voce umana stessa produce armonici; assieme al suono principale ne vengono emessi altri più acuti ma di intensità inferiore (a volte perfettamente udibili, soprattutto quando più corde risuonano assieme, altre volte appena percettibili o quasi per nulla): questi sono i "suoni armonici". La "serie armonica" è la loro successione ordinata e se la si esamina ci si accorge che non si tratta di suoni "random", generati casualmente, ma di suoni le cui frequenze stanno, tra loro e in rapporto al suono denominato “fondamentale”, in rapporti matematici determinati.
Qualsiasi tipo di blocco energetico, che sia fisico, mentale o emozionale, può essere trattato con il suono.. Il suono arriva a livelli ai quali l’intelletto non può arrivare, il corpo, la mente o i sentimenti reagiscono quando arriva il messaggio di armonia, si sintonizzano con quella frequenza che gli restituisce calma, pace ed equilibrio. Questi risultati si raggiungono, ad esempio, attraverso l’utilizzo delle campane tibetane armoniche, dei diapason e della voce.
In particolare alcune ciotole tibetane producono vari suoni simultaneamente, i quali si relazionano tra loro in una scala armonica. Esiste in esse un suono grave, che si chiama “fondamentale”, e gli altri suoni che la ciotola produce si sviluppano da questo con una relazione proporzionale.
I segreti di queste ciotole sono un mistero che si perde nel tempo. I loro suoni invitano ad una esperienza di armonia, profondo benessere e serenità. Pare che venissero tradizionalmente usate per la meditazione e la guarigione, in realtà, negli antichi testi buddisti non si trova alcun riferimento al loro utilizzo rituale, anche se sono fisicamente presenti nei monasteri. Infatti nella cultura tibetana le “ciotole sonore” hanno assunto svariate funzioni: i monaci le utilizzano per mendicare, per contenere alimenti da consumare e per le offerte (orzo, riso, acqua, fiori), disposte sotto l’altare, come base per generare lampade al burro con uno stoppino al centro.
In Occidente le ciotole sonore sono arrivate solo a partire dagli anni Sessanta in concomitanza dell’occupazione cinese del Tibet e dell’esodo dei tibetani nei paesi limitrofi (Nepal, India, ecc.).
Le ciotole, per tradizione, sono realizzate fondendo una particolare lega bronzea composta dai cinque ai dodici metalli; questa composizione fisica è determinante da un punto di vista vibrazionale e permette di generare quel suono tipico delle “campane tibetane” ricco di armonici stabili e udibili. La lega più diffusa è quella di sette metalli, ad ognuno dei quali corrisponde simbolicamente un pianeta.
Campane tibetane e 7 metalli
Nella antichità i maestri usavano un linguaggio simbolico. Sette metalli è, nel linguaggio simbolico, la rappresentazione delle forme in cui si manifesta l'energia nella Natura. L'Universo è una manifestazione di 7 energie.
Che qualcosa sia di "7 metalli" o rimandi ai 7 archetipi che simbolizzano la rappresentazione delle qualità dell'energia significa che contiene la informazione che comprende la totalità delle forme della manifestazione. Ogni sistema completo contiene queste 7 caratteristiche. Questa conoscenza proviene dall'Alchimia.
In una campana tibetana, questa informazione è data dai suoni. Le ciotole producono un suono fondamentale e la serie di armonici che corrispondono a questa frequenza. Qualsiasi sia la frequenza fondamentale la ciotola contiene tutti gli armonici che corrispondono a quella frequenza, che non necessariamente corrisponde ad una nota musicale della scala utilizzata in occidente.
I suoni armonici danno origine alla manifestazione della forma nel mondo materiale e ogni armonico genera una informazione di ordine, creando una forma differente, come si può notare dalle scoperte di Albert Rabenstein.
In Alchimia ciò significa che questi suoni contengono la chiave della totalità del mondo manifestato. In una sola ciotola armonica abbiamo l'informazione della totalità del sistema. Da notare che non tutte le campane tibetane che esistono sono ben accordate in questa scala armonica.
Se leggiamo la frase "le ciotole sono fatte di 7 metalli" partendo dalla nostra conoscenza attuale, facciamo una lettura letterale pensando che ci stanno parlando di una lega. Se facciamo una analisi morfologica delle ciotole antiche possiamo trovare una varietà molto grande di materiali. Basti pensare che 4000 anni fa la chimica come la conosciamo noi oggi non esisteva.
Lavorare con i suoni delle ciotole armoniche è una chiave per connetterci con l'Armonia dell'Universo. Le campane armoniche quindi, grazie alle loro peculiari caratteristiche, si rivelano uno straordinario strumento per ottenere in breve tempo un rilassamento profondo. Il trattamento “sonoro” armonico, in particolare, si concentra sulla riarmonizzazione, ovvero la “riconquista” di un equilibrio a livello psico-fisico ed emotivo.