La Provincia è al collasso, almeno stando ai dati esposti dal presidente Francesco Rolleri durante la seduta odierna (lunedì 10 novembre) dell’assemblea dei sindaci, alla quale hanno preso parte i parlamentari piacentini Pier Luigi Bersani, Maurizio Migliavacca e Marco Bergonzi.
Una situazione di collasso prospettata, tanto che a essere a rischio, già da gennaio, saranno servizi essenziali come il riscaldamento nelle scuole del territorio e gli spazzaneve in caso di maltempo.
“E’ il quadro peggiore di sempre per l’ente – ha esordito il presidente Rolleri – perché vengono mantenute funzioni imprescindibili ma non i fondi per sostenerle”. E ha aggiunto: “Al resto dovrà pensare qualcun altro”.
In sintesi i tagli saranno distribuiti in tutti gli ambiti di interesse provinciale, per un ammontare complessivo di 9 milioni di euro. Le entrate nel 2015 saranno di circa 27 milioni e 400mila euro ma allo Stato andranno 15 milioni previsti dalle riduzioni (23 nel 2016). Le risorse a disposizione, quindi, saranno 12 milioni di euro (solo 4 nel 2016), non in grado di soddisfare tutti i bisogni.
Inoltre dovrà essere prevista una riduzione del personale, dagli attuali 310 dipendenti ai 140 futuri. Questo grazie al blocco dei turnover, anche se pare davvero difficile, secondo quanto emersi, che altri enti come Comuni e Regioni possano farsi carico di personale e funzioni senza una dote che, visti i tagli, sarebbe totalmente assente.
“Da gennaio in poi non saremo in grado di gestire le strade, inviando spazzaneve sulle strade o aggiustando le buche o i dissesti, così come di pagare il riscaldamento nelle scuole” ha aggiunto il dirigente provinciale Vittoro Silva, nell’espiorre i dati del bilancio 2015.
A fronte di una situazione così complessa, è almeno arrivata una buona notizia da parte dei parlamentari piacentini presenti. I quali si sono impegnati a portare le difficoltà del territorio a Roma e a proseguire il dialogo con la Provincia ed i sindaci con incontri a cadenza fissa.
Ma Pier Luigi Bersani, a margine della riunione, non ha mancato di indicare le responsabilità per la situazione che si è venuta a creare: “Cosi non può andare perché i dati sono impressionanti. Quando ho visto la finanziaria ho detto: pregate che non nevichi. Ho visto le tabelle che riguardano le province e ci sono situazioni anchepeggiori. Qui bisogna capire se abbiamo voluto abolire le province o gli spartineve? Ma questo è il frutto avvelenato di una malattia: l'ideologia. E di una bolla demagogica micidiale che su questo tema, invece di essere preso dall’alto doveva essere preso nello specifico e in prospettiva di area vasta. In questo modo abbiamo solo sbaraccato e detto ai sindaci: pensateci voi. Ora non resta che prendere tempo, trovare i soldi, perché non vedo altra soluzione. Non sono comunque disposto ad accettarlo. Bisogna reagire. Quando arriverò a Roma tirerò qualche accidente”.
D’accordo anche gli altri due parlamentari del Pd, Maurizio Migliavacca e Marco Bergonzi: “Siamo disposti a tornare ad incontrare l’assemblea dei sindaci per una maggiore sinergia” ha detto Migliavacca, seguiro da Bergonzi, il quale ha ricordato di aver vissuto in prima persona la parabola dell’ente di via Garibaldi in quanto consigliere provinciale: “Le province non hanno dimensioni casuali, perché i servizi a livello provinciale costano meno. Questo è un omicidio silenzioso. È necessaria la sostenibilità”.