La Regione Emilia Romagna ha incluso la nutria tra le specie di fauna non protette dalla 157/92.
Bisogna però ricordare che la legge 189/2004, contro i maltrattamenti, si applica a tutti gli animali.
Ritengo scorretto, e mi riservo di verificare proponendo eventuali esposti nelle opportune sedi, se sia lecito affidare le trappole a cacciatori (come è stato scritto sul quotidiano locale); sul discorso delle trappole gestite dagli agricoltori, invece, posso già garantire una attenta vigilanza da parte delle Guardie Zoofile ENPA, che procederanno alla denuncia per maltrattamento nel caso di rinvenimento di una trappola per nutrie non sorvegliate, con l’animale dentro, e quindi con l’animale in stato di sofferenza.
Bene ha fatto l’ass. Rabuffi, negli articoli di LIBERTA’, a sottolineare la Legge 189/2004, a tutela degli animali…tutti gli animali.
Appena avviata la delibera sull’abbattimento delle volpi e a seguire l’eradicazione delle nutrie, colpevoli di costruire la propria casa praticando tane negli argini, sono state dichiarate nocive e pertanto dovranno essere “eradicate”.
Sono animali definiti alloctoni, immessi nel territorio e non originari dello stesso; pare strano che un animale che si riproduce con alta densità di cucciolate e che si ripetono nell’arco dell’anno possano ancora essere ritenute “alloctone” …mi vengono in mente numerosi esempi da rapportare ad umani, ma potrei essere frainteso dai benpensanti ed accusato di razzismo.
La colpa del danneggiamento degli argini è chiaramente degli animali che, essendo dei “castorini”, sono avvezzi a creare cunicoli nei terrapieni da utilizzare come abitazione; almeno così ritengono gli amministratori Regionali, Provinciali e Comunali che anzichè chiedere che l’autorità preposta alla salvaguardia degli argini faccia il suo dovere, se la prendono con gli animali che fanno ciò che la natura ha insegnato loro.
Non è certamente la cementificazione incontrollata e/o il prosciugamento delle aree golenali ad essere responsabile delle esondazioni o della caduta degli argini; non può essere certo colpa della canalizzazione sottoquotata o della proliferazione di boschetti all’interno dei canali di scolo se un rigagnolo diventa un pericolo per le abitazioni circostanti portando decine di metri cubi di acqua negli scantinati …trovare un “colpevole” verso cui indirizzare la rabbia della cittadinanza ignara è certamente più comodo e, spesso, arrivare alla demonizzazione dell’animale, che non ha possibilità di difesa, è la cosa che riesce meglio a diversi esponenti dell’italica classe politico/amministrativa.
Chissà che non sia colpa delle nutrie, e dei loro cunicoli, anche il black out di Telecom che ha lasciato quasi metà regione EniliaRomagna senza segnale per oltre 30 ore …come si poteva prevedere che un seminterrato, in prossimità di un torrente, potesse ritrovarsi allagato per l’esondazione dello stesso? Perbacco, è certamente colpa delle nutrie e, già che ci siamo, abbattiamo anche qualche volpe che così imparano, la prossima volta, a razziare le cucciolate delle nutrie anzichè fare stragi nei pollai!