" Se un piacentino va a ricoprire un ruolo importante, per di più se utile al nostro territorio, io sono contento. Vale anche per l'annunciata nomina di Roberto Reggi a direttore dell'Agenzia del Demanio: però le norme vanno rispettate", lo afferma l'ex parlamentare piacentino Tommaso Foti (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).
" Per il Partito democratico, evidentemente, le norme sul conflitto di interessi si applicano solo al centro-destra, diversamente nessuno avrebbe pensato di proporre Roberto Reggi, sottosegretario in carica alla Pubblica Istruzione, a direttore dell’Agenzia del Demanio. Davvero – continua l'ex parlamentare – dobbiamo credere che la sinistra ignora l'esistenza della legge 215 del 2005, che disciplina appunto il conflitto d'interesse?"
" Detta legge, voluta ed approvata dal Governo di centrodestra, ha eliminato la sovrapposizione tra cariche pubbliche e aziende pubbliche e private. Basta leggere – continua Foti – l'articolo 2, comma 4, per averne la conferma. E' previsto, infatti, a chiare lettere che chi fa parte del governo (è il caso di Reggi) non può ricoprire, per dodici mesi, incarichi in aziende private o enti di diritto pubblico che operino prevalentemente in settori connessi all’attività istituzionale."
" E' fuori di dubbio – continua l'ex parlamentare di Fd'I-AN – che l’Agenzia del Demanio è definita ‘Ente Pubblico Economico’ dal decreto legislativo 173 del 2003 e il sottosegretario Reggi si occupa di edilizia scolastica. Possibile che nessuno nelle sedicenti efficienti stanze del potere renziano si sia accorto che la nomina di Regi all'Agenzia del Demanio non è in linea con le leggi in vigore? "
" Dobbiamo forse attendere che sia l'Antitrust, che la questione dovrà esaminare, ad evidenziare l'omesso rispetto della norma? C'è solo da augurarsi che il Governo – conclude Foti – prenda da subito atto dell'errore commesso e vi ponga rimedio. Nell'interesse delle Istituzioni e di Reggi."