“Expo 2015, organizzare bus-charter per attirare visitatori a Piacenza”

“Pullman-charter che partano la mattina da Milano, vengano a portare visitatori nella nostre città e nelle nostre colline a gustare le nostre prelibatezze; e che poi la sera, dopo cena, li riportino a Milano. Se non siamo in grado di fare questo, beh, la sfida dell’Expo 2015 è persa in partenza”. Arriva dal placo della festa del Partito Democratico in piazza Cavalli per voce del direttore dell’Unione Commercianti, una delle proposte più concrete sentite finora riguardo a come sfruttare la vetrina dell’Esposizione Universale che apre a maggio del prossimo anno. Dopo il saluto alla platea dei segretari provinciale e cittadino del partito, Gianluigi Molinari e Paolo Sckokai, è stato infatti il tema Piacenza verso l’Expo 2015 ad animare il dibattito politico moderato dalla giornalista Elena Caminati e al quale hanno partecipato, oltre a Struzzola, Paolo Dosi, sindaco di Piacenza, Fausto Arzani presidente di Confesercenti, Marina Molinari, segretaria provinciale della Cisl.

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Tutti concordi, gli ospiti, sul fatto che si tratti di una “sfida da cogliere al volo” e che, a otto mesi dall’inizio dell’evento, sia il momento di accelerare i tempi per evitare di farsi trovare impreparato.

“Abbiamo davanti una sfida unica che non avrà né precedenti, né repliche – ha esordito il sindaco – Un'occasione su cui grava un ritardo strutturale. Però tutti sono consapevoli che occorre cercare di mettere in campo le energie migliori per un rilancio in termini economici e valoriale. A Piacenza abbiamo rischiato riuscendo a mettere insieme tutti i soggetti più significativi. Abbiamo costruito un progetto molto ambizioso. Paragono questa sfida con quella dell'adunata degli alpini. Dopo essere partiti in un clima di diffidenza, abbiamo fatto centro. In sei mesi avremo la possibilità di progettare delle offerte.

Piacenza è partita presto e in modo impegnativo. Crediamo di aver fatto un buon pezzo di strada nonostante ancora qualche punto interrogativo. La voglia di fare bella figura ci condurrà ad avere una partecipazione significativa e a veicolare a Piacenza tante persone italiane e straniere. Il pezzo forte? Sotto il profilo alimentare si punterà sul pomodoro, alimento primario coniugabile in tantissime espressioni non solo nutrizionali, ma anche culturali. Coglieremo anche l’occasione per valorizzare il nostro patrimonio artistico-culturale”. Dosi ha parlato anche delle spese fin qui sostenute dal Comune. “Come comune finora abbiamo messo 165mila euro. Prevediamo una spesa complessiva di 500mila euro, per la quale ci siamo formalmente impegnati. In parte li inseriremo nella variazione di bilancio di novembre, il resto nel bilancio 2015. Ricordo che per l’adunata degli alpini il Comune aveva stanziato complessivamente 850mila euro. Crediamo che l’Expo meriti un impegno quantomeno analogo”.

Pensa positivo anche Struzzola: “Crediamo che valga la pena aver affittato questo spazio nel padiglione di Expo 2015 come Associazione temporanea di scopo, ci tocca valorizzarlo al meglio. Manteniamo un presidio diretto importante. Magari lo daremo in subaffitto ad altri per recuperare risorse e reinvestirlo. Le polemiche sono insensate. Comunque dovremo organizzare cose concrete come i bus-charter. Se non lo facciamo, avendo più vantaggi di Parma in termini di distanza, siamo dei polli”.

Anche Confesercenti ha firmato il protocollo, pur non essendo entrata nell'Ats: "Siamo abbastanza critici su come Piacenza intende affrontare l'Expo – ha spiegato Arzani – Per gli alpini è stato un grande successo, ma la città ha vissuto a compartimenti stagni. Una parte della città ha esultato, un'altra è stata tagliata fuori. Milano sarà l'epicentro di questo eventi. Ho il timore che Piacenza possa rimanere con le briciole”.

Un invito a spicciarsi da Molinari: “In questi otto mesi dobbiamo capire cosa fare di questa piazzetta che non è un mercatino. Ci vogliono progetti, idee e soldi per finanziarli. Bisogna mettere a frutto quel mezzo milioni investito per la piazzetta. Non è vero che i progetti a costo zero vengono automaticamente accolti come ha dichiarato Silvio Ferrari, c'è anche un tema di qualità cui non possiamo sottrarci”.