Secchiate ghiacciate contro la Sla, Callori: “Non seguite da vero sostegno”

 Secchiate d’acqua ghiacciate in nome della ricerca conto la Sla, però, a quanto pare, scarseggiano gli assegni che in altri stati, come l'America, sono stati staccati dopo aver portato a termine il tormentone. Lo segnala il vice presidente vicario regionale di Forza Italia, Fabio Callori.

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«La campagna di sensibilizzazione a favore della Sla – che coinvolge volti noti in tutto il mondo impegnati in docce gelate e che, proprio per questo, sta ottenendo un successo di immagine per loro senza precedenti- sta inevitabilmente facendo passare in secondo piano la reale gravità della malattia e i problemi dei familiari lasciati spesso soli, senza l'ausilio di adeguate strutture che possano quantomeno alleviare le sofferenze di entrambi. Se alle secchiate che invadono i nostri telegiornali, i vip facessero seguire i filmati dei relativi assegni firmati per la ricerca, forse si potrebbe comprendere meglio come in America siano stati raccolti 40 milioni di dollari e in Italia 90mila euro. Da anni mi batto per la difesa dei diritti dei malati di Sla e soprattutto dei loro familiari. Tuttavia, i finanziamenti arrivati in Regione sono stati inseriti nel fondo generale della Sanità, impedendo di fatto la possibilità di realizzare strutture ad hoc e di venire incontro alle drammatiche esigenze di chi è affetto dalla malattia degenerativa. Dopo il Piemonte, la nostra è la Regione con il più alto tasso di incidenza di Sla (oltre 600 i casi): i fondi per la ricerca sono sempre pochi e contesi in una battaglia tra poveri non degna di un Paese evoluto come il nostro. Ci si chiede se la Regione, viste le cifre e l'importanza della malattia, abbia un progetto serio di assistenza nei confronti dei malati di Sla e delle loro famiglie, quali e quante strutture possano essere realizzate e quanta parte dei finanziamenti arrivati siano effettivamente dedicati alla malattia degenerativa e quanti siano stati dirottati in un fondo unico che, nella logica populista di accontentare tutti, non soddisfi i bisogni di nessuno».