“L’effetto dell’embargo russo sta già danneggiando l’Italia e l’Emilia”. Lo sostiene la Lega Nord per bocca del piacentino Giampaolo Maloberti, membro del Consiglio direttivo Nazionale del Carroccio. Secondo Maloberti i primi camion contenenti Grana Padano sono stati bloccati alla frontiera russa e respinti. I produttori di ortaggi si sono visti annullare numerosi ordini e lo stesso accade a produttori di carne, prosciutti e formaggi in genere. “Un colpo durissimo all’economia emiliana – dice il leghista – un danno causato anche dalla politica di Renzi” conclude.
IL COMUNICATO
“La politica estera di Matteo Renzi fa acqua da tutte le parti. Ma questa volta a pagarne le conseguenze è il mondo agricolo che rischia di finire in ginocchio davanti alla palese incapacità politica del governo. Nei giorni scorsi, infatti – attaccano Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emila e Giampaolo Maloberti, membro del Consiglio direttivo Nazionale della Lega Nord Emilia – i primi camion contenenti Grana Padano sono stati bloccati alla frontiera Russa e respinti. I produttori di ortaggi si sono visti annullare tutti gli ordini e lo stesso accade a produttori di carne, prosciutti e formaggi in genere. Un colpo durissimo all’economia emiliana”. “Alla base della chiusura, anche se non detto apertamente, lo scontro tra Russia e Ucraina e la decisione di Putin di bloccare per un anno le importazioni provenienti da quei Paesi che hanno introdotto sanzioni contro Mosca. Ora, per quanto necessario edoveroso assumere un atteggiamento di condanna verso l’uso della forza contro le popolazioni civili e contro qualsiasi genere di oppressione, va anche sottolineato che il sistema della diplomazia è alla base del rapporto tra Stati. Un sistema che fa acqua da tutte le parti. I Marò – attaccano Rainieri e Maloberti – restano vergognosamente bloccati in India, i nostri prodotti sono respinti alle frontiere… e poi Renzi ha il coraggio di chiedere che l’alto rappresentante della politica estera dell’Ue sia un membro del suo governo? E per fare cosa? Per rovinare quel poco che ancora funziona? Renzilasci stare la scalata in Europa e inizia a pensare alla difesa delle aziende italiane. Quelle che ora si chiedono come arriveranno alla fine del mese mentre a Roma il governo si interessa solo di poltrone, di finte riforme e di inutili beghe di partito”.
EMBARGO RUSSO, CAVALLI (LN): “PIACENZA TRE LE PIÙ PENALIZZATE”
“AIUTI SOLO PER L’ORTOFRUTTA, DIMENTICATI I NOSTRI SALUMI E GRANA”, DENUNCIA IL CONSIGLIERE LEGHISTA: “SERVE SVOLTA NEI RAPPORTI CON MOSCA”
“Piacenza rischia di essere la provincia che più subirà contraccolpi dall’embargo russo, che colpisce salumi, carne e formaggi, tra cui il Grana, in un momento d’oro per l’export”. Così il consigliere regionale leghista Stefano Cavalli, che mostra il decreto russo che sancisce lo stop alle importazioni verso Mosca e indica chiaramente, tra i prodotti bloccati, la carne di maiale, fresca, cotta o surgelata, oltre al latte e ai suoi derivati.
“Mogherini, nella sua rincorsa a prendere le distanze dalla Russia per timore di veder vacillare la sua candidatura alla Pesc, ha di fatto generato il pasticcio – embargo. E l’Europa finora ha pensato a misure compensative solo per i produttori di pesche e pesche noci. Nessun aiuto è stato previsto per la tutela dei nostri salumi e formaggi”. “Proprio ora che un prodotto come il Grana sta viaggiando, quanto a export, a ritmi di crescita di oltre il 7%”, fa notare Cavalli.
“E’ necessaria una svolta di dialogo nei rapporti con Mosca e il governo, agendo anche in sede europea, deve far sentire la voce dei nostri produttori, penalizzati dalla cattiva politica estera della Mogherini. La Regione sta sottovalutando gli effetti del blocco russo, devastanti per l’imprenditoria emiliano-romagnola che ha nell’agroalimentare uno dei suoi principali punti di forza. In un momento di crisi come quello attuale non è pensabile ‘giocarsi’ pure le esportazioni, uno dei pochi ‘polmoni’ che tengono in piedi la nostra economia”.
EMBARGO RUSSO, MOZIONE DEI DEPUTATI LEGA NORD: RITIRARE CANDIDATURA MOGHERINI, SUA CORSA ALLA PESC CI COSTA MILIARDI
“La candidatura di Federica Mogherini alla Pesc ci sta costando il blocco di esportazioni per miliardi di euro: il governo italiano la ritiri”. E’ l’impegno che la Lega Nord chiede all’esecutivo di assumere, in una mozione presentata oggi e sottoscritta da tutti i deputati del Carroccio. Obiettivo: “Scongiurare il tracollo dell’embargo russo, causato dalla folle politica estera” dello stesso ministro, "disposta a radere al suolo il nostro export per riservarsi un posto a Bruxelles”. I parlamentari leghisti chiedono inoltre al governo di attivarsi per ottenere in sede europea “la rimodulazione delle sanzioni imposte alla Russia” e una presa di distanza dell’Italia nei confronti del blocco comunitario imposto a Mosca. “Per un posto alla Pesc Mogherini sta buttando all’aria 15 anni di ottime relazioni commerciali e diplomatiche con la Russia. E Renzi sta creando cadaveri economici per sbarazzarsi di un suo ministro, chiaramente inadatto al ruolo”. Intanto “tir di Grana, frutta, verdura, formaggi e carni sono continuamente respinti ai confini russi: non siamo disposti a vendere la pelle per consentire a Renzi di sbarazzarsi di un ministro incapace”.