Era da oltre un mese che non si registravano proteste di fronte ai cancelli Ikea. Stamattina dalle prime luci dell'alba la tensione è tornata ai massimi livelli con blocchi a ogni cancello da parte di facchini iscritti al Si Cobas e di manifestanti dell'ultrasinistra piacentina (il Nap, nucleo antagonista piacentino) con il consigliere comunale Carlo Pallavicini in testa. C'erano naturalmente anche i 24 facchini licenziati dalla cooperativa San Martino che gestisce la logistica nei magazzini Ikea del polo logistico di Le Mose. "Licenziati politici" li definisce Pallavicini che questa mattina ha denunciato una situazione da lui definita anomala: "I facchini sono stati accerchiati e chiusi dietro a un cancello, in pratica sequestrati dalla polizia prima che potessero mettere in atto qualsiasi forma di protesta". A quanto pare tuttavia qualche forma di protesta, nonostante il diluvio, era stata messa in atto con manifestanti che, seduti a terra, tentavano di impedire l'accesso ai camion che portano merce in entrata e in uscita dai magazzini. Tensione alle stelle, dunque, e qualche scontro. Sembra che una ragazza che faceva parte dei manifestanti arrivati a sostenere la causa dei lavoratori Ikea sia rimasta ferita. Anche i giornalisti presenti per documentare l'ennesima protesta al polo logistico si sono trovati all'interno del cordone formato dai reparti delle forze dell'ordine senza possibilità di muoversi, anche se nel giro di poco la situazione è stata risolta. Protesta decisa, dunque, ma decisa anche la reazione di polizia e carabinieri che di fatto hanno reso vano il tentativo di blocco dei cancelli garantendo l'attività del magazzino. "Non sarà comunque facile per Ikea andare avanti sul lungo periodo di fronte a un'azione di questo genere – prosegue Pallavicini – I lavoratori sono fermi nella loro intenzione di far valere le proprie ragioni e in venti città italiane sono in corso manifestazioni, blocchi, picchetti, volantinaggi, boicottaggi per alzare la voce contro i 24 licenziamenti politici di Piacenza".
La cronaca dell'alba di tensione
Prime luci dell'alba e al deposito Ikea delle Mose la situazione si preannuncia già infuocata. Il massiccio dispiegamento delle forze dell'ordine è un evento del tutto inaspettato per i circa 100 manifestanti presenti, pronti a ribadire con i picchetti la propria contrarietà al licenziamento di 24 facchini aderenti al sindacato Si Cobas. Seduti a terra, sparsi davanti ai cancelli del dc2, il secondo deposito Ikea di Le Mose, e divisi in piccoli gruppi per poter stare davanti a più cancelli, i manifestanti hanno opposto resistenza passiva agli agenti, ma sono stati spostati e circondati per far passare i camion.
La strategia dei manifestanti era quella di bloccare solo i mezzi pesanti senza impedire ai lavoratori di entrare. Poi però a causa della massiccia e inaspettata presenza delle forze dell'ordine (carabinieri e polizia insieme) la situazione è degenerata e il gruppo di manifestanti più nutrito (circa una quarantina di persone tra facchini, cobas e militanti del Nap tra cui il consigliere comunale Carlo Pallavicini) sono stati circondati dagli agenti in uno spazio ristretto senza possibilità di fuga.
Una situazione che si è protratta per lungo tempo e che ha scatenato attimi di tensione. I manifestanti hanno più volte cercato di forzare il blocco prima a parole e poi anche con spintoni scatenando la reazione degli agenti in divisa. Una ragazza bolognese, di 19 anni, colpita da una manganellata, si è accasciata al suolo ed è stata soccorsa dai manifestanti che hanno chiesto l'invio di un'ambulanza per prestarle cure mediche. Per lei solo leggere contusioni ma tanto spavento.
Intanto è lo stesso Carlo Pallavicini a farsi portavoce per denunciare quello che definisce "un indebito sequestro di persona collettivo" che la dice lunga sulla forza del "partito ikea a Piacenza". A fargli eco dall'altro lato dei cancelli è Bruno Scagnelli, ex dipendente della coop San Martino, recentemente licenziato insieme ad altri 23: "Abbiamo rotto il blocco consentendo ai mezzi di entrare in cambio della liberazione dei nostri compagni, ma questo non è avvenuto. Li stanno trattando come prigionieri politici. Ikea sappia che non finisce qui".
Solo alle 9,30 la situazione e' tornata alla normalità con la "liberazione" dei manifestanti e il contestuale scioglimento dei blocchi davanti ai cancelli. Da registrare anche il ferimento di un militare dell'arma dei Carabinieri che al termine delle operazioni si è accasciato a terra per una contusione alla gamba ed è stato trasportato in ospedale.