Il Po torna a nuova vita, inaugurazione del Lungofiume con Daniele Ronda

Il Po tornerà a nuova vita. L’idea è questa, ormai da tempo, e si è deciso di investire per valorizzare e rendere fruibile un patrimonio naturalistico e paesaggistico a due passi dal centro di Piacenza che sinora è rimasto pressochè sconosciuto alla gran parte dei cittadini che abbiano meno di 50 anni. Comune e Regione Emilia romagna ci hanno messo buona volontà, progetti e denaro (più di 800mila euro in tutto) e venerdì 25 luglio, finalmente, si inaugura il tratto piacentino di lungofiume con una grande festa tra la ex Map e la societtà canottieri Nino Bixio, a due passi dal nuovo ponte stradale che collega la città alla provincia di Lodi. Una festa che si terrà non a caso di venerdì per dare continuità alla kermesse dei Venerdì Piacentini che hanno “abituato” migliaia di persone, e non solo piacentini, a vedere animata la città come non mai.

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Non sarà il centro storico questa volta ad animarsi ma il riqualificato Lungo Po con l’inaugurazione ufficiale delle aree verdi attrezzate, delle ciclabili, dei punti di sosta con panchine e tavoli ma anche con il wi-fi e la videosorveglianza per rendere la riqualificazione più sfruttabile anche da parte di chi abbia necessità di una connessione internet e per redenderla meno sfruttabile da delinquenti e balordi. Ci sarà l’amministrazione comunale al gran completo con il testa il sindaco e l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Cisini che ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Mercanti annunciando l’iniziativa.

Al suo fianco c’era un piacentino d’eccezione che ha deciso di prestare il suo talento a un’iniziativa che sente particolarmente vicina; parliamo del cantautore Daniele Ronda che al Grande Fiume si è ispirato per uno dei suoi brani di maggiore successo dell’ultime periodo: La Sirena del Po. A partire dalle 19 si apriranno le danze e suonerà dal vivo Ronda in un concerto gratuito, aperto a tutti, con una selezione di brani particolarmente “piacentini” e più che altro in dialetto «proprio per sottolineare la bellezza e l’importanza della diversità tra le varie culture e tradizioni, anche le più “piccole”, quelle caratterizzate dai dialetti» ha detto Ronda annunciando la performance di un inedito proprio sul tema: “Inno alla diversità”