Il Po tornerà a nuova vita. L’idea è questa, ormai da tempo, e si è deciso di investire per valorizzare e rendere fruibile un patrimonio naturalistico e paesaggistico a due passi dal centro di Piacenza che sinora è rimasto pressochè sconosciuto alla gran parte dei cittadini che abbiano meno di 50 anni. Comune e Regione Emilia romagna ci hanno messo buona volontà, progetti e denaro (più di 800mila euro in tutto) e venerdì 25 luglio, finalmente, si inaugura il tratto piacentino di lungofiume con una grande festa tra la ex Map e la societtà canottieri Nino Bixio, a due passi dal nuovo ponte stradale che collega la città alla provincia di Lodi. Una festa che si terrà non a caso di venerdì per dare continuità alla kermesse dei Venerdì Piacentini che hanno “abituato” migliaia di persone, e non solo piacentini, a vedere animata la città come non mai.
Non sarà il centro storico questa volta ad animarsi ma il riqualificato Lungo Po con l’inaugurazione ufficiale delle aree verdi attrezzate, delle ciclabili, dei punti di sosta con panchine e tavoli ma anche con il wi-fi e la videosorveglianza per rendere la riqualificazione più sfruttabile anche da parte di chi abbia necessità di una connessione internet e per redenderla meno sfruttabile da delinquenti e balordi. Ci sarà l’amministrazione comunale al gran completo con il testa il sindaco e l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Cisini che ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Mercanti annunciando l’iniziativa.
Al suo fianco c’era un piacentino d’eccezione che ha deciso di prestare il suo talento a un’iniziativa che sente particolarmente vicina; parliamo del cantautore Daniele Ronda che al Grande Fiume si è ispirato per uno dei suoi brani di maggiore successo dell’ultime periodo: La Sirena del Po. A partire dalle 19 si apriranno le danze e suonerà dal vivo Ronda in un concerto gratuito, aperto a tutti, con una selezione di brani particolarmente “piacentini” e più che altro in dialetto «proprio per sottolineare la bellezza e l’importanza della diversità tra le varie culture e tradizioni, anche le più “piccole”, quelle caratterizzate dai dialetti» ha detto Ronda annunciando la performance di un inedito proprio sul tema: “Inno alla diversità”