Ancora un’agitazione nei trasporti ferroviari regionali. I treni in Emilia Romagna si fermeranno per 24 ore, dalle 21 di venerdì 25 luglio fino alla stessa ora di sabato 26.
L’ agitazione è stata indetta da CGIL, CISL, UIL, UGL Trasporti, FAST e Orsa e riguarderà solo i treni del trasporto regionale emiliano romagnolo, quindi saranno regolari i convogli alta velocità, quelli a lunga percorrenza e i treni di Trenord.
Si tratta del secondo sciopero proclamato nella nostra regione: questa agitazione, della durata di 24 ore, segue la protesta dello scorso 11 maggio, allora i ferrovieri incrociarono le braccia per otto ore, per manifestare il proprio disappunto sulle ripetute e unilaterali prese di posizione da parte dell'azienda in materia di turni e del disattendimento di accordi sindacali firmati e mai messi in atto.
Le organizzazioni sindacali inoltre rimarcano la cronica mancanza di personale, il progressivo abbassamento della qualità del trasporto ferroviario: la strutturale mancanza di investimenti che ha portato al degrado dello stato manutentivo del parco rotabili.
Il personale – dicono i sindacati promotori dello sciopero – si trova a dover far circolare treni con carrozze sulle quali sono presenti diverse richieste di riparazioni che puntualmente vengono rimandate a causa della mancanza di pezzi di ricambio.
Tutto questo alla vigilia della gara per l’ affidamento dei servizi di trasporto ferroviario indetta dalla nostra regione, per prima in Italia.
Il clima conflittuale – scrivono i sindacati – non vede avvicinarci in modo sereno ad un appuntamento molto importante per il futuro del trasporto ferroviario nella nostra regione: entro ottobre 2014 scadranno i termini per la presentazione delle buste ed a dicembre 2014 avverrà l'apertura delle stesse. Nei primi giorni del 2015 verranno affidati i servizi di trasporto ferroviario e questa assegnazione garantirà, a tutto il personale in forza, ulteriori 22 anni e mezzo circa di lavoro.
A Piacenza si aggiunge un’ altra motivazione che spingerà il personale a scioperare: macchinisti e capitreno manifestano ancora il loro malumore a causa dello spostamento a Bologna dell’ ufficio preposto alla programmazione dei turni del personale.
Dallo scorso mese di marzo i turni dei macchinisti e dei capitreno piacentini sono gestiti da Bologna: una scelta dettata da motivazioni economiche che però, secondo i ferrovieri, è in realtà uno spreco di denaro e di risorse che avrebbero potuto essere utilizzate in maniera migliore.