La denuncia di Gary: “Quella scritta fa male, ma non nascondo di essere gay”

 La scritta è di quelle che non passano inosservate: con vernice oro campeggia sulla porta di casa da qualche giorno. Ma Gary, americano che da oltre 40 anni vive a cavallo tra Ferriere e New York, ha deciso che non la cancellerà. Ha fatto denuncia, questo sì, perché “nel mio paese siamo abituati a rispettare le regole e a temere la giustizia”, però è troppo forte il suo orgoglio, il ricordo del dramma che ha vissuto negli Stati Uniti e la fiducia che ancora ripone negli italiani e nei suoi compaesani per nascondere la sua sessualità a causa di una scritta del genere: “Frocio”.  

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Tutto è nato qualche mese fa quando, dopo alcuni  strani furti subiti nella sua abitazione nei pressi del comune dell’alta Valnure, Gary ha deciso di dormire nel soggiorno a piano terra per poter “pizzicare” i ladri sul fatto. E così è avvenuto: una notte, verso le quattro, sente strani rumori, si alza e, dopo aver acceso la luce trova l’intruso. Solo che non si tratta del classico “topo d’appartamento”, ma di una persona che lui sembra conosce bene. “Era una donna, la sorella di una persona che da anni frequento in paese. Alla domanda: che ci fai qui a quest’ora? ha inventato una scusa: ho visto la luce accesa e credevo avessi dei problemi, mi ha risposto. E così ho collegato anche i precedenti episodi”. 

Nei tre furti dalla sua abitazione erano spariti mille euro in contanti, alcuni oggetti di scarso valore e la stranezza stava proprio nel fatto che ogni volta non si trattasse di vere e proprie razzie ma di colpi “ un po’ casuali”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, è stata la sparizione, nel terzo caso, delle fedi di matrimonio che custodiva gelosamente. “Mi ero sposato con il mio compagno in America ma poi, purtroppo, è stato ucciso proprio in un delitto d’odio verso la sua omosessualità. La loro sparizione mi ha fatto molto male”. 

Contattata la famiglia della donna, Gary scopre che aveva dei precedenti per furto ma anche che “ha un problema psicologico, una specie di cleptomania”. Così, dopo aver parlato con i suoi parenti, gli propone di non sporgere denuncia a patto che la portino a curarsi da uno psicologo. Ma, invece di risolversi, il “contenzioso” si aggrava con atti persecutori e danneggiamenti. “Da quel giorno in poi mi sono trovato l’auto danneggiata e quella scritta – spiega Gary -. Ma non la cancellerò, anche se gli amici del paese mi dicono che dovrei. Perché, anche se non è la parola adatta, è volgare, non mi devo vergognare di essere omosessuale”. 
Ora sono due le denunce che Gary ha sporto ai carabinieri di Ferriere. La prima verso la presunta responsabile e la seconda contro ignoti. “In oltre 40 anni che abito in zona non mi era mai accaduto. Invece di farla curare, forse, preferiscono additare me come diverso. In paese, però, gli altri sono sempre stati molto gentili, anche se non nascondo certo la mia omosessualità. Perché dovrei?”.