Circa un centinaio di piacentini hanno partecipato questa sera in piazza Cavalli a una fiaccolata, organizzata da diverse sigle sindacali e dal Tavolo per la Pace per dire basta alla guerra in Medio Oriente.
Un grido silenzioso si è levato questa sera ai piedi dei cavalli del Mochi: “Mai più vittime e pace, libertà e giustizia in Palestina e Israele“.
Un conflitto, quello tra israeliani e palestinesi che affonda le radici all’ inizio del secolo, ben prima del 14 maggio 1948, data in cui le Nazioni Unite proclamarono lo stato di Israele.
Tuttavia, con le sue alterne vicende storiche, fatte di tanti tentativi di pace tra cui ricordiamo quello probabilmente più famoso, a Oslo nel 1993 con Arafat e Rabin che si stringono la mano di fronte a Bill Clinton, il conflitto prosegue e mai come in questi giorni conosce una recrudescenza che miete vittime innocenti.
“L’ Italia può e deve fare la sua parte, mai come adesso, in concomitanza del semestre di presidenza europea – ha detto Gianluca Zilocchi -. Il Governo, che finora ha fatto tanti proclami deve attivarsi concretamente, assumendo una chiave di pace e di dialogo“.
Zilocchi ha anche ricordato che a Piacenza, così come in altre città italiane, è stato prodotto un documento che è stato presentato in Prefettura per chiedere ai prefetti, in quanto rappresentanti del governo sul territorio, di intervenire per chiedere all’ esecutivo di assumere un ruolo attivo in una positiva soluzione di questa vicenda.
Il nostro paese, secondo Paolo Lega, del Tavolo per la Pace, ha grosse responsabilità per quanto riguarda questo conflitto poiché proprio l’ Italia è il principale esportatore di armi verso Israele e recentemente ha consegnato i primi caccia addestratori M346 (prodotti da Alenia Aermacchi ndr) in evidente conflitto con la legge 185 del ‘90 che vietava espressamente l’esportazione di armi verso paesi in guerra.
“Desideriamo esprimere il nostro dissenso dalla politica nazionale e internazionale che sta alimentando i conflitti in tutto il mondo – continua Lega – . Siamo per il disarmo globale e per la ripresa della diplomazia, la valorizzazione dei rapporti umani tra le parti in lotta e per la cessazione dell’ uso della forza militare”.
In piazza anche Giulia Piroli, consigliera comunale, che ci tiene a essere presente come semplice cittadina, così come il dimissionario presidente della CRI piacentina, Renato Zurla il quale ha rimarcato l’ attività di Croce Rossa in quelle zone e il fallimento dei percorso di pace intrapreso, nonostante l’ interessamento delle più alte autorità mondiali, non ultimo papa Francesco: “E’ veramente molto triste – dice Zurla – è una guerra antica che ha bisogno del mondo intero affinchè cessino le ostilità”.