Venerdì 18 luglio la chiesa del Carmine di Piacenza si svelerà ai piacentini. Prima che la ristrutturazione abbia inizio, infatti, il Comune vuole dare la possibilità ai cittadini di ammirare la struttura allo stato attuale, uno stato di abbandono certo, ma che, secondo l'assessore Giorgio Cisini che ha ideato l'iniziativa, assume contorni scientifici molto significativi: "Una condizione di degrado in cui si possono leggere le trame della costruzione, il percorso storico della struttura, le sovrapposizioni, la base di partenza dei lavori". Dopo l'approvazione del bilancio inzierà l'iter progettuale che porterà al restauro dell'edificio, un'opera da 4 milioni di euro che vedrà la Regione Emilia Romagna partecipare con il 75 per cento delle spese, ovvero circa 3 milioni. Una volta restaurato l’edificio diventerà un centro culturale sulla falsariga della Sala dei Teatini, un gioiello fruibile dai piacentini per le occasioni più illustri.
Venerdì 18 luglio il Comune metterà a disposizione alcune guide che accompagneranno i partecipanti nella visita della chiesa dalle 20 alle 24: si entrerà a turni di 20-30 persone alla volta, guidati da esperti coordinati da Emanuela Coperchini. Oggi, mercoledì 16 luglio, l'amministrazione ha voluto regalare un'anteprima di ciò che si potrà ammirare venerdì. (IMMAGINI IN ALLEGATO)
LA STORIA DELLA CHIESA DEL CARMINE
La chiesa del Carmine si trova tra piazza Casali e via Borghetto. La sua costruzione iniziò nel 1334 e terminò nel 1525. Nel 1235, infatti, un gruppo di Carmelitani emigrò in Europa a causa delle frequenti incursioni dei musulmani nei territori sacri ed una parte dei monaci si stabilì a Piacenza nel 1270, in prossimità dell’area compresa tra via Borghetto e piazza Casali, dove, nel 1334, si iniziò a erigere il nuovo e importante complesso religioso del “Carmine”. Nel 1746, sotto il dominio borbonico, fu chiusa temporaneamente al culto e trasformata in ospedale militare, non disponendo la città di un edificio specifico. Cinquant’anni dopo divenne una caserma. L'ultima trasformazione avvenne nel 1805 con la soppressione dell’ordine dei Carmelitani e la confisca dei loro beni da parte di Napoleone: la chiesa fu chiusa definitivamente al culto e trasformata in stalla per cavalli.
Nel 1945, durante la guerra, le bombe squarciarono la parte della chiesa verso l’abside e, nonostante i lavori di restauro curati dall’architetto Pietro Berzolla, la strutturà diventò un semplice magazzino di proprietà comunale. Nel 1981 e nel 2008 l'edificio fu sottoposto a interventi di risanamento e consolidamento statico.