Auto di contrabbando ed evasione fiscale, due arresti e due denunce

False fatture per 3.680.000 euro, Iva evasa per 730mila euro, 168 veicoli importati in Italia in contrabbando. Sono solo alcuni dei mastodontici numeri della nuova truffa carosello scoperta dalla Guardia di Finanza di Fiorenzuola costata le manette a Giovanni Cristalli, imprenditore 46enne nel settore delle automobili titolare di un autosalone di Carpaneto, ora ai domiciliari. Con lui in arresto anche
Dario Ariotti, imprenditore di 43 anni di Alessandria mentre sono stati denunciati altri due soggetti, l’amministratore fittizio dell’auto salone di Carpaneto e un altro imprenditore. Per tutti le accuse sono di evasione fiscale e violazione delle norme doganali (Contrabbando) in concorso.
Secondo le indagini illustrate dal sostituito procuratore Antonio Colonna, per far arrivare le auto in Italia da paesi come la Svizzera, la Spagna e la Croazia attraverso le dogane di Napoli e La Spezia, Cristalli si avvaleva dell’attività di due imprenditori intermediari che fungevano da cartiere emettendo fatture false che gli consentivano di abbattere l’Iva. Il flusso del denaro passava anche attraverso un conto corrente in Bulgaria su cui gli inquirenti stanno compiendo accertamenti. È emerso che uno di questi imprenditori evasori totali, per l’illecita attività messa in atto percepiva uno “stipendio” di 2.500 euro al mese. Un’attività iniziata nel 2010 e sfociata l’anno successivo nel contrabbando (venivano falsificati i certificati doganali) dopo le restrizioni apportate dalle normative nel frattempo entrate in vigore. Dopo le custodie cautelari Cristalli, assistito dallo studio Falsitta, si è detto disponibile a recuperare le somme sottratte all’erario per evitare il fallimento dell’attività. Nel frattempo la Finanza ha sequestrato a Cristalli beni pari all’ammontare dell’Iva evasa. Tra questi fabbricati, terreni e 21 veicoli di lusso tra cui una Ferrari, una Porsche e una Rolls Royce.

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