A Bobbio continua la magia di Irlanda in Musica: ospiti speciali i Lou Dalfin

A Bobbio, in Piazza San Colombano si chiude l'edizione 2014 di Irlanda in musica sabato, 26 luglio, con un live molto atteso: dopo oltre trent'anni di carriera, una dozzina di album pubblicati, oltre un migliaio di spettacoli nei festival di tutt'Europa, finalmente arrivano i Lou Dalfin.

Radio Sound

Organizzata dal Comune di Bobbio con la direzione artistica di Fedro, la kermesse bobbiese chiude con un concerto evento che porterà in Valtrebbia i padri del folk occitano per l'Italia. Fondati nel 1982 da Sergio Berardo, che aveva il chiaro intendo di dare nuova voce alla musica tradizionale occitana, i Lou Dalfin sono diventati gli ambasciatori di tale cultura a tutto tondo. Le vallate occitane piemontesi a partire dagli anni '70 sono state teatro di un notevole fermento culturale: produzione letteraria e poetica, periodici in lingua d'Oc, attività politica occitanista più e meno fortunata e, soprattutto un crescente interesse verso quelle che sono considerate le più spontanee e connotative forme di espressione di un popolo: la musica, il canto e la danza. È proprio in questo contesto che Sergio Berardo ha dato vita al progetto Dalfin: grazie a lui ed al folto gruppo di musicisti che negli anni gli sono passati accanto, la musica occitana ha riacquistato la dignità che le spettava, diventando un fenomeno di costume anche ben al di fuori dei confini della regione.

Il loro intento di rivisitare in chiave contemporanea la musica tradizionale occitana, porta i Lou Dalfin a cantare in Langue d'Oc, ma nel loro repertorio non compaiono soltanto pezzi storici, la loro produzione autografa è vastissima e specialmente negli ultimi anni predominante. Alla line up acustica dei primi anni, composta da ghironda, fisarmoniche, violino, plettri, clarinetto, flauti, ben presto i Lou Dalfin hanno incorporato basso, batteria, chitarra e tastiere. E’ il nuovo suono della band di Berardo, che cela un ideale e un fine esplicito: rendere la tradizione occitana fruibile dal maggior numero di persone, perché le radici culturali di pochi divengano patrimonio di tutti. Sergio riunisce attorno a sé vari musicisti delle più diverse estrazioni musicali – folk, jazz e rock e realizza l'album della rinascita dei Lou Dalfin: W Jan d’l’Eiretto, il disco testimone del nuovo corso.

Siamo nel pieno degli anni ’90 ed in Italia si assiste al boom della musica indipendente, quella che, salvo rare eccezioni, fino ad allora era rimasta relegata nelle cantine e nei piccoli locali di musica live. Le major finalmente si accorgono che esiste una musica “altra” e alcuni generi fino ad allora elitari possono raggiungere una nuova visibilità. Lou Dalfin si colloca a pieno diritto in questo filone e pubblica una manciata di album di grandissimo successo.

Nel 2001 il gruppo dà alle stampe il suo primo best of, La Flor de Lo Dalfin ma uno dei momenti più importanti dell’intera storia di Lou Dalfin arriva nel 2004 con l’uscita de L’Oste del Diau che ottiene la Targa Tenco per il miglior album in dialetto, lo stesso premio assegnato per la prima volta a Fabrizio De André con Crêuza de mä. E’ l’inizio di un ulteriore nuovo corso che vede Berardo e soci prestare una maggiore attenzione alla canzone d’autore pur senza abbandonare la consueta energia.

Nel 2007 i Lou Dalfin festeggiano i 25 anni di attività con l'album I Virasolelhs, secondo capitolo di quella che si potrà definire una trilogia. Del 2008 è forse l'esperimento più azzardato di Sergio Berardo: i Lou Dalfin aprono le porte alla Feel Good Productions per rivisitare in chiave dancefloor alcuni dei loro più recenti brani, l'ennesima riuscitissima contaminazione tra antico e (molto) moderno.

A fine 2011 è uscito il nuovo disco di inediti Cavalier Faidit che è andato a chiudere la trilogia iniziata nel 2004. Il disco vanta anche collaborazioni importanti con artisti italiani e internazionali, a creare a livello musicale una straordinaria varietà di atmosfere, quasi che la ghironda di Berardo incontrando ospiti e storie possa generare di volta in volta un universo sonoro originale e intenso: Bunna degli Africa Unite, Roy Paci, Moussu T del Massilia Sound System, Vicio, bassista dei Subsonica, le Yavanna, a conferma dell’importanza che i Lou Dalfin hanno anche nel panorama internazionale della world Music, dove sono sempre fra i più apprezzati protagonisti dei maggiori festival europei.

Freschi dei festeggiamenti per i loro trent'anni, i Lou Dalfin sono ora nella fase di maturità artistica: l’alchimia raggiunta tra gli strumenti tradizionali e moderni si esprime con uno straordinario linguaggio musicale, personale e rispettoso del proprio nobile passato, in cui convivono melodie millenarie, riff di chitarre, echi di canzone d'autore, rap e raggae…

Il live dei Lou Dalfin ad Irlanda in Musica prenderà il via intorno alle 21.30, ma l'accesso a Piazza San Colombano sarà possibile a partire delle ore 19.30, quando apriranno al pubblico gli stand gastronomici gestiti dal ristorante La Vaca Loca. Franco e Max proporranno leccornie a base di carne alla brace, specialità del loro locale, ma anche alternative vegetariane.

Il week end di Irlanda in Musica invece si apre con un concerto che nelle ultime settimane ha creato un bel tam-tam in rete, c'è infatti molta attesa per il concerto dei The SIDH, giovane formazione di musicisti che hanno dato vita ad un progetto in cui la musica celtica -anche quella più tradizionale- si miscela a sonorità contemporanee, quelle che questo quartetto di giovani musicisti, e di milioni di loro coetanei, sono abituati ad ascoltare e ballare in giro per l'Europa: rock elettronico, hip hop, dubstep, drum'n'bass…

Nati nel 2010 da un'idea di Iain Alexander Marr, ai flauti e cornamusa, e Federico Melato, percussionista, batterista ed arrangiatore, i The SIDH hanno dato vita ad un progetto sfociato in un primo EP, Fianna, pubblicato nello stesso anno e ad oggi non più disponibile, che ha avuto un grande successo, forse persino inaspettato per gli stessi ragazzi, che hanno ammesso di aver iniziato questa avventura quasi per gioco, come una distrazione da tutti gli altri progetti artistici nei quali erano già coinvolti da tempo.

Nel 2011 a Iain e Federico si aggiungono il chitarrista Salvatore Pagliaro ed il bassista Michael Subet e The SIDH, con la nuova formazione al completo, sono pronti per entrare in studio per la realizzazione del loro primo album. Follow the Flow esce nel 2012 e consacra definitivamente la band, che nei mesi successivi viene invitata a suonare sui palchi delle più importanti rassegne celtiche d'Italia ed Europa. L'album contiene undici pezzi, in cui melodie tradizionali e tunes così antiche da non avere nemmeno un nome ufficiale vengono fusi insieme a brani originali di Iain, Federico & Co. Il ritmo è costantemente alto, ma non mancano attimi di struggente dolcezza, un esempio su tutti è certamente la versione riarrangiata di Greenlands, l'inno delle nazioni celtiche scritto da Dan Ar Braz, a cui viene sovrapposto un brano scritto di Iain Marr, Hope.

Follow the Flow, la title track, è forse, e giustamente, il pezzo più rappresentativo dell'album, in cui convivono celtica e Hip Hop, rock e soul in ben tre diversi brani fusi insieme: il reel The Edinburgh Rock, la versione di Land of 1000 dances di Wilson Pickett (come titolo forse sconosciuta ai più, ma è il “na na na na na” più famoso e riconoscibile della storia della musica) ed un brano scritto ed arrangiato da Iain, che come il suo nome suggerisce, per quanto nato e cresciuto in Italia ha origini, ed evidentemente anche geni musicali, scozzesi.

I SIDH hanno da poco ultimato le registrazioni del loro prossimo album, che verrà pubblicato in autunno ed è stato preceduto dal singolo I'm just a Sidh in Ireland, diventato l'inno e il biglietto da visita di questa giovane formazione, con decine di migliaia di visualizzazione su Youtube.

Tantissime le collaborazioni, sia dei singoli musicisti, che della band stessa, con artisti di fama mondiale, tra cui spiccano il gaitero asturiano Hevia, ospite di due diverse edizioni di Irlanda in Musica, tra cui quella del 2013, che ha elogiato pubblicamente i The SIDH, riconoscendo in loro la stessa voglia di rinnovare la musica celtica tradizionale che da sempre contraddistingue la sua stessa produzione, e poi ancora Carlos Núñez, i Chieftains, i Flook, i Red Hot Chili Pipers, Lindsay Stirling e molti altri.

Nei quattro anni che sono trascorsi da quando il progetto The SIDH ha visto la luce, questi giovani musicisti sono riusciti nel non facile intento di far avvicinare alla tradizione della musica celtica un numero altissimo, ed in costante crescita, di ragazzi. Il sound contemporaneo è quello rapisce il pubblico al primo ascolto, ma le radici celtiche sono costantemente presenti ed innegabili, e Piazza San Colombano, che già negli ultimi anni ha dato prova di essere ben disposta ad aprirsi al nuovo, è la quinta ideale per questo concerto tra storia e futuro.

La XVII edizione di Irlanda in Musica si concluderà sabato 26 luglio con un altro concerto molto atteso, quello dei leoni del folk occitano, i Lou Dalfin. In attività da ben trentadue anni, i Dalfin sono stati i fautori di un rinnovato interesse per la musica e la cultura occitana in Italia, che grazie a loro è diventata un fenomeno di costume: una dozzina di album pubblicati e migliaia di concerti in Europa, un passaggio a Bobbio era più che obbligato.

Il live dei The SIDH ad Irlanda in Musica prenderà il via intorno alle 21.30, ma l'accesso a Piazza San Colombano sarà possibile a partire delle ore 19.30, quando apriranno al pubblico gli stand gastronomici gestiti dal ristorante La Vaca Loca. Franco e Max proporranno leccornie a base di carne alla brace, specialità del loro locale, ma anche alternative vegetariane.


Dopo le bizze meteorologiche delle ultime settimane, l'estate sembra finalmente essersi decisa a passare anche da Piacenza: quale migliore occasione, dunque, per spostarsi dalla città e raggiungere la frescura di Bobbio se non quella rappresentata dalla partenza di Irlanda in Musica? La kermesse di musica e cultura celtica, che da ben diciassette anni celebra il legame tra la cittadina della Valtrebbia e l'Isola di Smeraldo prende il via questo fine settimana e proseguirà quello successivo, portando a Bobbio quattro band per quattro concerti estremamente variegati e di forte impatto. Organizzata da Comune di Bobbio con la direzione artistica di Fedro scs, la XVII edizione di Irlanda in Musica si terrà ancora una volta nella sua storia location: la piazza antistante l'Abbazia di San Colombano, che nella sua cripta ospita le spoglie del monaco irlandese partito da Navan, cittadina della County Meath gemellata con la stessa Bobbio, oltre 1500 anni fa.

Per la serata inaugurale di Irlanda in Musica 2014 arriverà a Bobbio l'ensamble vicentino guidato dal maestro Michele Mastrotto: i Rondeau de Fauvel. Mastrotto e i suoi si ispirano al mito di Fauvel, una creatura leggendaria narrata in un poema satirico del 1316, ma anche una parola magica, acrostico dei peggiori vizi allignanti nelle corti medievali (Flaterie – superbia, Avarice – avarizia, Vilanie – ira, Variété – accidia, Envie – invidia, Lacheté – lussuria).

La musica dei Rondeau de Fauvel, che in maniera forse troppo semplicistica si potrebbe definire medioevale-elettronica, nasce da un profondo lavoro di ricerca messo in atto da Michele Mastrotto, che ha idealmente ripercorso la storia dei secoli spesso definiti i più depressi dell'Europa, quelli cioè del Medioevo. Quello che però i Fauvel hanno saputo dimostrare, è che i cosiddetti anni bui sono stati in realtà ricchissimi di cultura. La ricerca storica, la riscoperta di strumenti antichi e di tradizioni musicali che si perdono nei vicoli della Francia medioevale così come nelle foreste della Germania, unite ad una grande conoscenza della musica moderna ha portato dunque ad una fusione perfetta di sonorità antiche e moderne, ricreate con l'uso calibrato di arpa celtica e sintetizzatori, liuto e basso elettrico, dulcimer e batteria.

Di fresca pubblicazione l'ultimo album della band, Gaudete et Exsultate, uscito a febbraio di quest'anno, un lavoro che racchiude tutte le anime dei Rondeau de Fauvel, con brani che sfiorano l'epica, pezzi tutti da ballare, dolci melodie e sonorità che riconducono immediatamente ora all'Irlanda, ora ai paesi nordici, ora alla Francia.

Lo spettacolo che la band di Michele Mastrotto porterà a Bobbio è certamente fuori dagli schemi ed anche molto appagante per la vista, grazie ai costumi di scena dei musicisti ed ai loro bellissimi strumenti. Accanto a Mastrotto, maestro di cerimonie dei Fauvel, al dulcimer, faluti, arpa e synth, completano la formazione la cantante Claudia Tognacci, Ilaria Fantin al liuto, Eleonora Volpato all'arpa celtica, Marco Penzo al basso elettrico, Claudio Marchetti alla batteria e Didier Bellon a xilofono e timpano.

Il live dei Rondeau de Fauvel prenderà il via intorno alle 21.30 ed il biglietto d'ingresso al concerto avrà un costo popolare di 8 euro, con entrata gratuita per under 12 ed over 70.

Con la seconda serata, sabato 19 luglio, della XVII edizione di Irlanda in Musica, ci si cala invece, in piena atmosfera Traditional Irish, con un sestetto di musicisti irlandesi che in pochi anni ed un paio d'album è riuscito a guadagnarsi l'attenzione degli addetti ai lavori e della critica mondiale. Loro sono i FullSet e si esibiranno live in Piazza San Colombano a Bobbio (PC) sabato 19 luglio. 

Come sempre, a contorno di Irlanda in Musica, ci sarà anche la grande festa gastronomica accompagnata dalle birre Irish d'importazione. Gli stand allestiti nelle piazzetta attigua a San Colombano, che saranno aperti per tutte e quattro le serate a partire dalle ore 19.30, saranno gestiti dai ragazzi del Ristorante La Vaca Loca di Turro di Podenzano che proporranno leccornie a base di specialità di carne come Asado, costate di Angus, salamelle marinate alla Guinness ed il più classico dei piatti da festa estiva: gnocco fritto con salumi DOP. Accanto a questi piatti, gli stand de La Vaca Loca proporranno anche piatti vegetariani, come le gustose empanadas, fagottini di pasta con ripieno di verdure, o lasagne veg.

In Piazza San Colombano, inoltre, saranno presenti anche gli stand di di hobbysti ed artigiani che allestiranno un mercatino tematico.


Luglio a Bobbio significa Irlanda in Musica: tra le moltissime iniziative culturali promosse dalla cittadina della Valtrebbia, la rassegna di musica celtica, organizzata dal Comune di Bobbio con la direzione artistica di Fedro scs, occupa certamente un posto di tutto riguardo, sia a livello affettivo che di promozione del territorio. Giunta quest'anno al considerevole traguardo della XVII edizione, la kermesse torna per due fine settimana, gli ultimi di luglio, con musica live e grande festa gastronomica. 
Irlanda in Musica, da alcuni anni a questa parte, è entrata a far parte della rosa delle poche feste celtiche italiane che abbiano un respiro davvero internazionale, l'altissima qualità della proposta artistica ha fatto accrescere la curiosità e l'interesse per la kermesse bobbiese, che diventa allo stesso tempo vincolo per la promozione territoriale di tutta la Valtrebbia ed occasione per gustare dell'ottima musica live in un contesto geografico e culturale d'eccellenza. Il filo sottile, ma fortissimo, che da oltre millecinquecento anno lega l'Irlanda a Bobbio, nella cui magnifica basilica omonima riposano le spoglie di San Colombano, monaco missionario irlandese giunto in Valtrebbia nel sesto secolo,  si rinsalda anno dopo anno con la grande festa che colora di verde l'estate bobbiese. Negli ultimi sedici anni, sul palco di Piazza San Colombano sono passati i principali esponenti europei di celtic folk: accanto alla folta rappresentanza di band e musicisti irlandesi, vi sono stati ospiti provenienti dal Regno Unito, Inghilterra, Galles e soprattutto Scozia, dalla Spagna, dalla Francia e, specialmente negli ultimi anni, anche dall'Italia, dove si registra un'attenzione sempre crescente verso la cultura e la musica celtica e verso gli strumenti e le sonorità di una tradizione che si riscoprono essere non così distanti dai nostri.

 

LA MUSICA
I live di Irlanda in Musica 2014 si terranno nelle serate di venerdì e sabato dei due fine settimana del 18/19 e 25/26 luglio ed avranno, ancora una volta come quinta la magnifica facciata della Basilica di San Colombano, uno dei luoghi più amati ed affascinanti di Bobbio. Quest'anno il programma dei live viaggia tra spazio e tempo: i protagonisti della XVII edizione del festival arrivano infatti da Irlanda, Scozia e Italia e passeranno dalla musica Irish Traditional, a sonorità medioevali fino a mischiare la celtica con l'elettronica. Il risultato è un calendario di appuntamenti molto variegato ed innovativo, in continuo passaggio tra storia e futuro tra tradizione ed innovazione, con quattro band che arrivano a Bobbio per la prima volta. 

Si parte venerdì 18 luglio con una formazione veneta che porta in Piazza San Colombano uno spettacolo meticcio e fuori dagli schemi in cui si fondono le armonie degli strumenti antichi con la musica moderna e contemporanea. Sotto la guida del maestro Michele Mastrotto, i Rondeau de Fauvel hanno intrapreso un viaggio tra le sonorità del Medioevo europeo, che ci viene restituito come un periodo tutt'altro che buio, bensì ricco di cultura e passione. I suoni dolci ed ammalianti di strumenti di un tempo lontano, quali l’arpa celtica, il liuto e la cornamusa, vengono magistralmente fusi con i ritmi moderni forniti da basso elettrico, la batteria e i sintetizzatori. Quello che i Rondeau de Fauvel proporranno al pubblico di Irlanda in Musica è quindi un live estremamente coinvolgente, che invita alle danze ed anche molto accattivante per la vista, grazie ai costumi dei musicisti ed ai loro bellissimi strumenti. 
Cambio d'atmosfera per il concerto di sabato 19 luglio, quando caleranno a Bobbio, direttamente dalla verde Irlanda, i FullSet, ensamble di sei musicisti che in una manciata di anni ed un paio di album pubblicati hanno ricevuto il più caloroso benvenuto dalla critica musicale, che li paragona a mostri sacri come Danú ed Altan. Al grandissimo e quasi inaspettato successo del  loro album di debutto, Notes at Liberty, datato 2011, sono seguiti un tour mondiale ed una lunga serie di riconoscimenti: nell'ottobre dello stesso anno sono stati annunciati come i vincitori della RTÉ/RAAP Breakthrough Annual Music Bursary Award. Sono stati selezionati insieme ad altri 12 gruppi in 4 diverse categorie in vista di un campo di quasi 800 altri gruppi e artisti. Inoltre, nel 2012, i Fullset sono stati nominati come "Best New Group Award" dall’Irish American News, così come "Best New Comer" nei Live Ireland Awards di Bill Margeson. Esattamente un anno fa usciva Notes after Dark, il loro secondo album, che li ha portati ancora una volta ad esibirsi sui palcoscenici più prestigiosi in giro per il mondo. Di ritorno da un tour in Canada e Stati Uniti, i FullSet regaleranno a Bobbio un live di Traditional Irish Music fortemente energico e con una spruzzata di freschezza ed innovazione. 
Il secondo week end di Irlanda in Musica si apre con un live che lascerà molti a bocca aperta: quello che i The Sidh proporranno a Bobbio venerdì 25 luglio è infatti un mix di musica celtica ed elettronica. Fortemente radicati nella tradizione, grazie alla loro formazione “classica” ed alle collaborazioni con artisti come Hevia, Carlos Nuñez, Paddy Moloney (Chieftains), Flook e molti altri, i The Sidh hanno dato vita ad una combinazione di sonorità celtic folk e ritmi rockeggianti in cui la fa da padrona la vena elettronica. Quattro musicisti giovanissimi, che hanno dato vita a questo sogno- progetto non più tardi di quattro anni fa e che hanno già all'attivo un EP, Fianna, un album, Follow the Flow, ed un nuovo CD che verrà pubblicato a fine estate ma che è stato preceduto dal singolo I'm just a Sidh in Ireland che li ha definitivamente consacrati al grande pubblico. 
Chiudono la diciassettesima edizione di Irlanda in Musica i padri del folk occitano in Italia, a Bobbio per la prima volta nella storia della rassegna sabato 26 luglio: i Lou Dalfin. Fondati da Sergio Berardo nel 1982, i Dalfin sono diventati una band di culto, che ha reso la musica occitana contemporanea un fenomeno di massa, facendola uscire dai ristretti circoli di appassionati e dandole una nuova ed accattivante veste. Il loro lavoro ha ispirato decine di formazioni, che hanno riscoperto, proprio grazie a Berardo e ai suoi, la langue d'Oc e la cultura che ci sta dietro. Dopo oltre trent'anni anni di carriera, undici album realizzati, un impressionante numero di collaborazioni e migliaia di concerti  in tutt'Europa, i Lou Dalfin sono ora nella fase di maturità artistica: l’alchimia raggiunta tra gli strumenti tradizionali e moderni si esprime con uno straordinario linguaggio musicale, personale e rispettoso del proprio nobile passato, in cui convivono melodie millenarie e riff di chitarre, echi di canzone d'autore e ritmi esotici.

 

LA FESTA GASTRONOMICA 
Come sempre, a contorno di Irlanda in Musica, ci sarà anche la grande festa gastronomica accompagnata dalle birre Irish d'importazione. Gli stand allestiti nelle piazzetta attigua a San Colombano, che saranno aperti per tutte e quattro le serate a partire dalle ore 19.30, saranno gestiti dai ragazzi del Ristorante La Vaca Loca di Turro di Podenzano. Franco e Max, i due gestori del ristorante, hanno pensato a leccornie a base di specialità di carne, del resto La Vaca Loca è noto per la cottura su brace di legna, con Asado, costate di Angus, salamelle marinate alla Guinness ed il più classico dei piatti da festa estiva: gnocco fritto con salumi DOP. Accanto a questi piatti, gli stand de La Vaca Loca proporranno anche piatti vegetariani, come le gustose empanadas, fagottini di pasta con ripieno di verdure, o lasagne veg. 

I prezzi dei biglietti varieranno dagli 8 ai 10 euro, mentre i bambini fino ai 12 anni entreranno gratis. Ingresso gratuito anche per coloro che lasceranno la festa prima dell'inizio dei concerti.