I bikers dell'associazione dell’associazione Bikers Against Child Abuse (B.A.C.A.), “Motociclisti contro l'abuso sui bambini”, domenica 6 luglio organizzano il G-DAY, il motogiro nelle valli piacentine. Si parte alle ore 9,30 a Piazzale Veggioletta -uscita Piacenza Ovest presso Bar H-. L'aperitivo a Grazzano Visconti è previsto per le ore 11, mentre il pranzo a Cortemaggiore, presso il 'Ristorante Self' per le ore 13.30. Per maggiori informazioni telefonare ai seguenti numeri: 347-4805664 ; 331-6389748.
L'associazione esiste con l'intento di creare un ambiente più sicuro per i bambini vittime di abuso, affinché non abbiano più paura del mondo in cui vivono. Un bambino abusato in qualsiasi maniera (dal maltrattamento psicologico a quello fisico, fino al terribile abuso sessuale), subisce una serie di “ferite”, visibili e non, che sfociano in reazioni psicologiche diffuse quali chiusura, senso di colpa, rabbia, vergogna, etc.. Il bambino ferito vive una profonda crisi della propria autostima, perde il senso di sicurezza, prova una debilitante mancanza di fiducia, in sé, negli altri, soprattutto gli adulti, nel mondo, finendo anche con l'avere una visione distorta dei rapporti. Nel periodo dell'infanzia il bambino, che accoglie senza filtri tutto ciò che gli viene portato incontro, vive il mondo come buono e bello, ma quando proprio gli adulti, che dovrebbero garantirlo tale, divengono i protagonisti della trasformazione del suo mondo in un inferno, egli perde ogni riferimento, ogni forma di fiducia, perde la sua innocenza, la sua spensieratezza, i sorrisi che dovrebbero essere protagonisti di questi anni. Questo non vuol dire che un bambino non dovrebbe mai piangere o incontrare difficoltà, ma che in qualunque momento un bambino dovrebbe sentirsi protetto, aiutato, sostenuto, incoraggiato. E tutto questo viene meno in un bambino abusato. Nel periodo dell'adolescenza il ragazzino, in cerca della propria indipendenza, sfida il mondo che lo circonda, si scontra con il mondo degli adulti e le sue regole, ma in questo stesso mondo cerca dei modelli, i suoi “miti”. Ma se i suoi adulti di riferimento portano come esempio la violenza, il sopruso, la mancanza di rispetto per la vita, crolla il mondo addosso al ragazzino il quale, o si rinchiude nelle sue paure e insicurezze, o si lascia andare a una vita sbandata, senza strada, senza senso. E' in questo triste quadro che i bikers di B.A.C.A. vogliono portare il loro contributo di aiuto: adulti che vogliono offrire la loro tradizionale immagine di forza, di coraggio, di cavalieri dei tempi moderni, in sella a due ruote anziché ai cavalli. I bikers di B.A.C.A., con le loro vesti, i giubbotti di pelle, capelli lunghi, barbe, tatuaggi, sono uomini e donne che dimostrano il loro coraggio di vivere sulla strada senza lasciarsi travolgere e diventano veri testimoni d'amore, perché dimostrano che al di là del loro aspetto rude c'è un cuore che risuona insieme ai loro motori, per mettere una sana passione a servizio di coloro che hanno
bisogno, per ridonare ai bambini quel senso di sicurezza, quella serenità che dovrebbero essere proprie dei primi anni di vita. Ma un vero biker non porta solo se stesso come adulto di riferimento positivo, per quanto con un'immagine apparentemente deviante; i bikers, con il loro modo di stare insieme, di fare gruppo uniti da una stessa passione, portano ai bambini abusati qualcosa di cui loro hanno estremo bisogno: il senso di Famiglia; una Famiglia fondata su Onore, Rispetto e Lealtà, in cui ognuno, garante della propria integrità, mette il proprio cuore, la propria passione, il proprio impegno. I B.A.C.A. sono una Famiglia di bikers che si fa Famiglia per i bambini feriti, per mostrar loro accoglienza, per farli sentire importanti, amati, per farli sentir protetti, per donar loro sicurezza, per far tornar loro un po' di fiducia. I bikers di B.A.C.A. Italy possono fare tutto ciò anche all'interno degli Istituti. Se una persona adulta, anche di notevoli qualità, va a fare il volontario in un Istituto porta certamente affetto, dona attenzioni facendo sentire i bambini accolti, soddisfa qualche loro esigenza, allevia i dolori portando qualche sorriso, ma non porta, perché non ce l'ha, ciò che porta B.A.C.A.: una grande Famiglia! Quando i motociclisti si recano negli Istituti ognuno di loro entra come individuo, ma porta con sé, rappresentata dal suo gilet, l'intera Famiglia di B.A.C.A., di cui è membra viva, che accoglie in un abbraccio ben più grande e più forte di quello che solo due braccia possono dare! A secondo delle necessità, i bikers di B.A.C.A. possono portare testimonianza, essendo “il motociclista, con il suo aspetto rude, il giubbotto nero borchiato, il simbolo di colui che è passato in foreste nere, ma che ha avuto la forza di non rimanerci dentro”; possono offrire protezione in alcune situazioni su richiesta dei responsabili dell'Istituto; possono infondere senso di sicurezza ai bambini come presenze costanti; aiutano, con la loro immagine, gli specialisti nel percorso di rivalutazione della figura adulta, soprattutto maschile ed agevolano il processo di recupero di fiducia, in sé, negli altri, nel mondo; possono sostenere i nuclei famigliari colpiti nelle fatiche della ripresa della quotidianità. Presentandosi come Famiglia, mostrano come i rapporti debbano fondarsi prima di tutto sul rispetto reciproco; diventano i protagonisti di momenti giocosi e gioiosi in cui si cerca di ridonare spensieratezza e sorrisi, durante i quali i bambini vengono distratti dalla loro storia e anche dal loro essere in Istituto, in cui hanno la fortuna di avere ciò di cui hanno bisogno, ma in cui sono obbligati a stare a scapito momentaneamente della loro libertà, che devono per altro imparare a gestire. Quando i bambini negli Istituti sentono arrivare le moto sanno che sta arrivando la Famiglia di B.A.C.A.; non è molto importante da chi sia rappresentata; arrivano dei “grandi” sulle loro “grosse” moto, che potrebbero fare anche una certa impressione, ma i bambini sanno che i bikers sono grandi e forti per poterli difendere e sostenere, ma che sanno farsi piccoli per giocare con loro, perché deve finire il tempo dell'infanzia calpestata! Bikers Against Child Abuse (B.A.C.A.), “Motociclisti contro l'abuso sui bambini” esiste con l’intento di creare un ambiente sicuro per i bambini vittime di abuso. Si tratta infatti di un sodalizio di motociclisti per ridare ai bambini il loro diritto a non aver paura del mondo nel quale vivono. Per dare, dunque, un sostegno ai nostri amici “feriti” coinvolgendoli in un’organizzazione unita e riconosciuta. L’associazione collabora con enti locali e statali, già presenti sul territorio a protezione dei bambini. Il suo desiderio è quindi mandare un chiaro messaggio a tutti coloro che sono coinvolti nella realtà del bambino abusato dichiarando che questo bambino fa parte dell’ organizzazione, che lo accoglie come una Famiglia e che i membri sono pronti a dare loro il loro supporto fisico ed emotivo tramite l’associazione e la loro stessa presenza fisica. Oltre ad accogliere i bambini, l’organizzazione si propone di proteggere questi bambini da ulteriori abusi. Non viene giustificata in alcun modo l’uso della violenza o della forza fisica tuttavia, se per qualsiasi motivo si dovesse creare l’unico ostacolo fra il bambino ed un ulteriore abuso, i bikers sono pronti ad essere quell’ostacolo.
L’associazione nasce negli Usa – e più precisamente nello stato dello Utah – nel 1995 ed è un’Associazione NO-PROFIT nata con l’intento di combattere la piaga delle violenze e dei maltrattamenti sui minori, di dar loro sostegno, sicurezza e conforto, aiutarli a non vivere più nella paura e far recuperare loro fiducia nel mondo, in particolare negli adulti. Da esperienze personali, il Fondatore Chief, biker e psicologo specializzato nell’assistenza ai bambini dai 3 agli 8 anni, maturò la convinzione che la figura del biker avesse capacità di attrazione e forza utili a dare sostegno ai bambini abusati. Chief non sbagliò e – creata grazie ad un ridottissimo gruppo di bikers – oggi, B.A.C.A. conta migliaia di membri, preparati e motivati alla Missione, diffusi in tutti gli Stati Uniti, ma anche in Australia, Canada e Europa (Italia, Olanda, Belgio, Germania, Francia). B.A.C.A. ITALY- Bikers Against Child Abuse è un’Associazione Onlus nata nel 2010 ed è il 52° Stato di B.A.C.A. nel mondo, primi a portare questa realtà in Europa. Attualmente le sedi operative si trovano a Cremona (sede legale dell’Associazione), Brescia, Mantova, Piacenza, Imperia, Modena, Pavia ed Aosta, una sede in formazione a Genova, con ulteriori richieste di espansione in diverse città di tutta Italia. In America e Australia B.A.C.A. può operare creando un contatto diretto con il bambino e la sua famiglia. La forza di B.A.C.A. consiste nella costante presenza fisica dei suoi membri, attraverso la partecipazione agli eventi famigliari, ai giochi con i bambini, al loro coinvolgimento in occasione di giri in moto, il tutto finalizzato alla creazione di un clima di sicurezza e protezione e dal sostegno del minore nel momento più difficile: il riconoscimento dell’abusatore. Il motto è “Not about me, not about you, Only about CHILDREN” l’organizzazione non ha altra meta che il sorriso di un bambino.