Reazioni da parte del mondo politico dopo le dimissioni del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Marco Colosimo di Piacenza Viva auspica che il prossimo presidente sia una persona di polso che riesca a garantire il controllo e il corretto funzionamento del consiglio di amministrazione.
Marco Bergonzi del Pd chiede invece che ora tutto il cda si dimetta: “All'epoca del rinnovo dei vertici, io non ero per la Presidenza Scaravaggi, proprio perché mi pareva molto evidente che, strumentalmente, si cercava un "volto pulito" in una situazione di ben altro tenore e che in controluce, non avrebbe avuto il pregio della discontinuità di cui la Fondazione avrebbe avuto bisogno. Oggi Francesco Scaravaggi, paradossalmente, paga proprio il fatto di essere davvero una persona come si deve; va a casa per questo (oltre chè perchè arriva il conto di scelte, anche di persone di cui circondarsi, indotte al tempo da "consiglieri" che evocano il Gatto e la Volpe di Collodiana memoria). Capisco quindi che uscire da una situazione che, più che da "campo dei miracoli" assomiglia ad una corte dei miracoli, sia per lui togliersi un peso. Purtroppo però questo peso rimane alla comunità Piacentina tutta, che assiste sbigottita all'involversi della situazione. Con un soggetto di primaria importanza che gestisce i soldi dei Piacentini come la Fondazione, privo di guida, che pare sbandare pericolosamente verso un futuro tutto da definire. Il Presidente voleva revocare il CDA il Consiglio Generale non gliel'ha consentito. Se ne avesse avuto la facoltà lo avrebbe liquidato personalmente, ma il meccanismo statutario della Fondazione non lo permette. Evidentemente, per una serie di ragioni, il Consiglio di Amministrazione che il Presidente aveva proposto un anno e mezzo fa, non riscuote più la sua fiducia: perchè non prenderne atto ed andare a casa, senza attaccarsi a meccanismi statutari che ne complicano la sostituzione? Per la pesante situazione che si è venuta a creare, oggi è più che mai necessario un passaggio di trasparenza. Chi siede nel CDA è lì perchè è stato proposto dal Presidente che, pur di rimuoverlo è stato disposto ad andarsene Lui: l'intero CDA lo segua, ciò non vuol dire che non verranno separate le responsabilità, che sono specifiche ed individuali, ma ormai è l'organismo nel suo complesso che non è opportuno sopravviva al Presidente che lo ha costituito.
“Un’operazione trasparenza per chiarire il passato della Fondazione di Piacenza e Vigevano”. E’ quanto auspica il segretario provinciale della Lega Nord Pietro Pisani. “L’auspicio è che gli enti preposti facciano luce sui trascorsi della Fondazione, chiarendo una volta per tutte quali investimenti ne hanno compromesso il patrimonio e quali, invece, si sono rivelati scelte azzeccate, da buon padre di famiglia. Il passato dev’essere chiarito da chi di dovere, non possiamo accettare che sulla storia della Fondazione pesino ombre o zone oscure, che rischiano di compromettere anche la vita futura dell’ente”.
La stessa richiesta di effettuare una vera e propria analisi di ciò che è accaduto in Fondazione viene da Massimo Polledri, sempre della Lega Nord. «Nell’epoca del renzismo, il Presidente Scaravaggi non è voluto rimanere indietro, autorottamandosi ed annunciando pure festeggiamenti per l’obiettivo raggiunto. L’ho visto sollevato e felice per il fatto di non doversi più preoccupare delle grane della Fondazione: eppure credo sapesse che non si trattava della bocciofila quando è stato eletto Presidente. A questo punto mi sento ancor più preoccupato per come è stata gestita in questi anni la Fondazione, definita una “bicicletta troppo pesante”. Ora, prima di pedalare sarebbe il caso di fermarsi per fare chiarezza su quanto accaduto per due semplici motivi: evitare gli stessi errori e verificare se c’è qualcuno che abbia più responsabilità di altri. Per esempio, come è potuto accadere che in questi anni la Fondazione abbia visto erodere il proprio patrimonio netto, a differenza di quanto accaduto a Fondazioni simili? In Commissione 1 formulerò diverse domande come questa: sono convinto che prima di ripartire occorra, con serenità, trasparenza ed onestà analizzare il passato per evitare la mala gestione nel futuro».