
Potrebbe essere ad una svolta la vicenda delle aree militari che da tempo il Comune chiede di poter riconvertire in beni ad uso e consumo della cittadinanza. E’ stata recapitata ieri nelle mani del sindaco Paolo Dosi una lettera del ministero della Difesa che mette nero su bianco il tanto agognato processo di conversione. Prima tappa, immediata, la cessione di 26mila metri quadrati della Pertite, l’area militari per la quale comitati e mondo politico si batte ormai da anni. Ma non finisce qui. Entro 60 giorni toccherà al Piano Caricatore di via Colombo: uno spazio che l’amministrazione punta a riconvertire a maxi parcheggio (si parla di 600 posti auto) e stazione degli autobus extraurbani. Pare essere solo l’inizio se è vero che tra circa un mese i soggetti interessati, amministratori, istituzioni ed esercito, si incontreranno per discutere del piano complessivo.
La soddisfazione dell’assessore alla Pianificazione e Rigenerazione Urbana Silvio Bisotti: “Il tavolo tecnico servirà a trattare la razionalizzazione di tutti gli altri impianti militari della città, importanti in una logica di riqualificazione: pensiamo alla Baia San Sisto con la caserma Nicolai, la Nino Bixio e il Laboratorio Pontieri, pensiamo a tutta quanta l’area Pertite e alla caserma Lusignani a Sant’Antonio. Il tutto mantenendo comunque le presenze strategiche del Secondo Reggimento Pontieri e del Polo di Mantenimento Pesante in viale Malta che ovviamente resteranno. E’ una notizia molto positiva: finalmente potremo partecipare a un tavolo che entra nel vivo delle problematiche e che si pone l’obiettivo entro un anno di sottoscrivere un vero protocollo d’intesa nel quale si stabiliranno modalità, tempistiche e impegni finanziari: impresa non facile, ma almeno siamo arrivati a una fase di concretizzazione di tutta una seria di aspettative che in questi anni si erano un po’ bloccate, un segnale importante per la città di cui prendiamo atto positivamente”.
“Soddisfazione per le dichiarazioni però ora attendiamo azioni concrete – commenta Stefano Benedetti del Comitato Pertite Parco Pubblico – resta da completare la bonifica e si deve ancora trovare una collocazione alternativa per la pista dei carri armati. Il livello di attenzione del Comitato non cala – continua – finché l’area non sarà diventata parco noi continueremo a fare pressioni, anche perché la trasformazione deve avvenire in tempi brevi, parliamo di 3-4 anni, non in tempi biblici. E poi vogliamo che l’intera Pertite sia destinata a parco, non solo alcune frazioni. Noi continueremo dunque a monitorare la situazione, attendiamo atti formali e azioni concrete”.