"Parlando della sintonia fra PD e partiti del centro-destra ormai non si può più nemmeno parlare di “convergenze parallele”; piuttosto, è più corretto parlare di inquietante identità di vedute che caratterizzano i soggetti politici in questione.
Così, dopo le prese di posizione concordanti sul caso Ikea e dopo aver registrato le posizioni chine di fronte ai poteri forti riguardanti gli assetti strategici europei, pure sul tema welfare il PD e il centro-destra hanno parlato nell’ultimo consiglio comunale piacentino con la medesima voce, una voce figlia della cultura neo-liberista, sostenendo la insufficienza di risorse nelle mani dell’amministrazione locale per potere continuare a garantire il lusso di servizi pubblici universali e la conseguente impellente necessità di “esternalizzare” i servizi medesimi (leggasi privatizzare).
A questo pensiero unico non si adegua Rifondazione Comunista.
In primo luogo chiediamo che questi partiti si assumano la piena responsabilità della situazione in cui ci troviamo e che facciano un sano mea culpa: essi hanno ingabbiato il nostro Paese nella angustia del fiscal compact (che impone un progressivo taglio alla spesa pubblica senza distinguere tra sprechi e funzioni di garanzia dei diritti sociali) e ora ci vengono a dire che dobbiamo rinunciare all’universalità dei servizi? Questa è una vergogna.
Se loro signori hanno accettato supinamente i dettami europei delle istituzioni finanziarie che ci governano autoritariamente significa che c’è bisogno, a Piacenza come in Europa, di un forte movimento che si batta per la difesa dei beni comuni, non permettendo che vengano cancellati con un colpo di spugna svariati decenni di conquiste sociali.
In secondo luogo non vediamo perché l’amministrazione dovrebbe lasciare il mercato di tali servizi in mano ai privati, permettendo loro di lucrare sulla nostra pelle, magari aprendo la strada a qualche cooperativa della quale si fatica ad individuare lo spirito di mutualità come ben testimoniano le anche recenti cronache della nostra provincia, con il corollario di episodi di mancato rispetto dei diritti dei lavoratori.
Che i cittadini si ricordino di tutto ciò domenica quando entreranno nella cabina elettorale alle prossime elezioni. Necessitiamo di una netta inversione di rotta".
David Santi, Segretario Provinciale Partito della Rifondazione Comunista
Cesare Maggi, Segretario Cittadino Partito della Rifondazione Comunista