Colosimo (Piacenza Viva): “Ferrhotel abitato? Rischio racket degli alloggi”

 Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale di Piacenza Viva, Marco Colosimo, relativa al Ferrhotel, la struttura di fianco alla stazione che negli ultimi anni era salita agli onori della cronaca per aver ospitato i profughi provenienti dal Nord Africa e oggi, dopo due sgomberi – prima degli stessi migranti e poi di alcuni senzatetto – sarebbe stata rioccupata senza i dovuti permessi. 

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DI SEGUITO LA NOTA DI MARCO COLOSIMO DI PIACENZA VIVA

“Il degrado e l’occupazione del Ferrhotel continua. A distanza di pochi mesi dall’ultimo sgombero e dall’applicazione dei sigilli, l’ex albergo per i ferrovieri in transito da Piacenza è tornato ad essere un rifugio per i senzatetto. Una situazione che sta letteralmente degenerando sia sotto il punto di vista igienico che su quello della sicurezza. Sono infatti molte le segnalazioni che nell’ultimo mese mi sono pervenute e mi sembra quanto mai opportuno intervenire in merito, perché una situazione così non può andare avanti. Panni stesi fuori dalle finestre, valvole dell’acqua aperte, sigilli divelti, strani odori percepiti da chi passa proprio in quel tratto della stazione che lasciano pensare addirittura che qualcuno abbia a disposizione elementi per cucinare, continui bivacchi all’ombra del parcheggio per i dipendenti, con lattine di birra già dalle prime ore del mattino e per concludere, ma con un importanza significativa, sembra proprio che dietro all’accampamento selvaggio ci sia un vero e proprio racket, ossia che per poter dormire all’interno del Ferrhotel sia obbligatorio contrattare con un gruppo di nordafricani i quali dietro un compenso, ti lasciano accedere liberamente alla struttura , che ricordo è stata sgomberata solo due mesi fa per la seconda volta. Insomma, il Ferrhotel ha riaperto le porte, proprio come una volta; reception, nulla osta, pagamento, pernottamento. Qualcuno intervenga, la nostra città e la nostra stazione non possono esser un paradiso per delinquenti”.

Insomma ci risiamo e abbiamo deciso di andare di nuovo a verificare. Qualche mese fa, a febbraio, vi avevamo raccontato dello sgombero del Ferrhotel, struttura che ha ospitato i profughi del Nord Africa, chiusa a luglio 2013 ma ancora oggetto di accessi da parte di estranei nei mesi successivi. Stavolta, si diceva, la chiusura è definitiva ma invece, a tre mesi dal blitz dello scorso 7 febbraio, si verificano ancora accessi abusivi all’ interno dello stabile.
La palazzina, lo ricordiamo, era di proprietà delle Ferrovie dello Stato ed era utilizzata come alloggio notturno per gli equipaggi dei treni in servizio a Piacenza. Il Ferrhotel è stato poi adibito a struttura per l’ accoglienza del primo contingente di circa 70 profughi, arrivati a Piacenza nel 2011. Dopo due anni e diversi momenti di tensione e di protesta, i rifugiati sono stati fatti sgomberare dalla struttura a causa della mancanza di fondi.
A febbraio, come documentato da Piacenza 24, il Ferrhotel si ripopola: le stanze vengono occupate da abusivi che utilizzano luce ed acqua, creando, in quest’ ultimo caso, dei danni ai sottostanti locali delle ferrovie, a causa di copiose perdite idriche ed a febbraio, come dicevamo, lo sgombero finale.
Qualche giorno fa ha attirato la nostra attenzione una coperta che era stata messa a prendere aria sul davanzale di una finestra prospiciente il primo binario della stazione e ci è stato detto da più parti che la struttura è ancora oggetto di intrusioni, nonostante tutti gli accessi siano stati sigillati. L’ ingresso avviene scavalcando una finestra al piano rialzato, sul retro della stazione.
Ci segnalano inoltre che, in concomitanza di questi accessi incontrollati, si verificano inquietanti episodi di furti e danneggiamenti ai danni dei mezzi dei ferrovieri in servizio: chi ha avuto la sgradita sorpresa di trovare l’auto aperta, chi danneggiata, chi con un vetro infranto.
Altri due ferrovieri ci riferiscono di aver subìto un tentativo di furto ai danni dei loro motorini: in un caso i malintenzionati sono riusciti a forzare il bloccasterzo ma, probabilmente, il sopraggiungere di qualcuno li ha fatti desistere.
Altre segnalazioni parlano di un andirivieni di gente che scavalca tranquillamente la finestra e penetra all’ interno della struttura o ne esce alle prime luci dell’ alba. La finestra interessata dagli accessi presenta, al di sotto del davanzale, delle vistose "pedate", risultato delle operazioni di salita che non sono per nulla facili. Addirittura ci riferiscono di aver sentito anche odore di aglio, segnale inequivocabile che qualcuno, all’ interno delle stanze ci cucina anche.