Volontariato; Pollastri: “Attenzione a non complicare la materia”

La legge di semplificazione della disciplina regionale su volontariato e associazionismo di promozione sociale è stata sottoposta oggi all’udienza conoscitiva delle parti sociali in Commissione Servizi Sociali. Pur in un quadro di generale condivisione, non sono mancati alcuni rilievi e preoccupazioni venire dai principali attori del terzo settore, che necessitano un approfondimento al fine di non complicare ulteriormente la normativa in materia.

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La proposta di legge in oggetto mira ad una semplificazione delle normative legate alla tenuta dei registri delle associazioni di volontariato e promozione sociale – oltre ad alcuni interventi nel campo del servizio civile – alla luce soprattutto delle modifiche introdotte dalla cosiddetta abolizione delle Province. Non nascondo, a tale proposito, che il cosiddetto Decreto Delrio che, più per propaganda che altro, doveva eliminare “il costoso e inutile carrozzone costituito dagli enti provinciali”, non fa altro che creare nuovi problemi.

Tra questi vi è la tenuta dei registri di associazioni di volontariato e promozione sociale, finora in capo alle Province, che svolgevano anche un ruolo di accompagnamento nelle fasi istruttorie e di controllo. La proposta di legge in esame, proprio per ovviare al mutato assetto territoriale, introduce alcune modifiche sulla gestione dei registri stessi. In particolare, si trasferiscono alla Regione i registri provinciali, che vanno così a sparire, puntando a creare anche dei registri comunali o di unioni di comuni. 

Come fatto notare da più soggetti del terzo settore, questa modifica rischia di complicare sia l’accesso ai medesimi registri sia la loro tenuta, moltiplicando oneri e burocrazia. A questo, si uniscono alcune ulteriori complicazioni che non vanno sottovalutate: ad esempio, alcune associazioni di volontariato che hanno sede nazionale, ma dipartimenti sparsi sul territorio regionale, si vedrebbero escluse dalla possibilità di essere iscritte al registro dell’Emilia-Romagna. Da alcuni soggetti che oggi sono intervenuti è giunto quindi l’allarme che queste modifiche possano inibire l’iscrizione ai registri di volontariato da parte di molti attori del terzo settore. Seppur comprendendo che non è forse tema di questa limitata riforma, ritengo sia necessario approfittare di questi suggerimenti che arrivano dalle parti sociali interessate per normare al meglio la materia e non creare ulteriore confusione.

Per quanto riguarda il servizio civile, interessanti sono le modifiche proposte nel progetto di legge riguardanti l’eliminazione del vincolo dei 12 mesi per la sua durata, adeguandolo invece ai tempi di realizzazione dei singoli progetti e il superamento dei limiti di età per l’accesso che passa ora alla fascia dai 15 e i 29 anni.

In ultimo, per quanto riguarda la proposta di istituzione della giornata del cittadino solidale – o della cittadinanza solidale come da più parte suggerito – sono convinto possa essere uno strumento importante per sensibilizzare la cittadinanza all’impegno nel volontariato, augurandomi però che non diventi soltanto una bandiera commemorativa priva di contenuti.

In definitiva, ritengo che, in questo o in successivi provvedimenti sulla materia, sia necessario definire presto e al meglio la normativa riguardante il terzo settore e i rapporti dello stesso con gli Enti Locali, con un occhio attento sempre di più alla sussidiarietà e meno all’assistenzialismo.