Sisma in Emilia, dalla Regione misure di flessibilità per i centri storici

 

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Centri storici colpiti dal sisma del 2012: gli immobili privati potranno essere venduti per essere poi messi a disposizione con canoni agevolati; i proprietari di strutture gravemente danneggiate potranno inoltre delocalizzare, cioè acquistare o ricostruire in un’altra zona della città con un contributo pari a quello dovuto per l’edificio danneggiato, che dovrà però essere ceduto gratuitamente al Comune. Grazie ad alcuni elementi definiti dalla Legge di Stabilità del Governo nazionale, che garantiscono maggiore elasticità nell’utilizzo delle risorse per la ricostruzione, il Commissario delegato per il terremoto Vasco Errani vara, attraverso due ordinanze,  una serie di provvedimenti per i centri storici e urbani, per favorire il ripristino delle condizioni di vita, la ripresa delle attività economiche e la riduzione della vulnerabilità in ambiti che abbiano subito danni molto gravi al patrimonio edilizio abitativo, produttivo e per servizi, ai beni culturali e alle infrastrutture attraverso programmi di rigenerazione che si integrino con gli interventi di ricostruzione già in atto. Per giungere a tali obiettivi, in particolare due Ordinanze del Commissario Errani vara tra le misure previste la possibilità di realizzazione da parte dei Comuni di un Piano organico, importante norma di flessibilità costruita in accordo con i sindaci dei Comuni coinvolti. Oltre ciò, la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna approva una misura per la “città pubblica”, mettendo a disposizione dell’area colpita dal sisma ulteriori 11 milioni di euro con la Legge di bilancio del 2014.

Il Piano organico
Il Piano organico è un documento programmatico-operativo che, sulla base delle risorse per la ricostruzione effettivamente disponibili (quelle previste dalla Lr 16 e Lr 19) delinea la strategia generale e definisce l’insieme delle azioni che il Comune, d’intesa anche con altri soggetti pubblici e privati, intende attivate per la rigenerazione degli ambiti urbani, la rivitalizzazione delle funzioni economiche, sociali e amministrative e all’aumento dei residenti.
Il Piano organico dovrà essere approvato dal Consiglio comunale di ciascuna municipalità interessata e avrà la funzione di ordinare  gli interventi che si possono realizzare rapidamente, possibili nel breve periodo,  tra quelli previsti dal Piano di Ricostruzione.

Delocalizzazioni
Prevista anche la delocalizzazione, ovvero la possibilità, da parte di chi ha l’immobile danneggiato gravemente (E3 e E2) o demolito, di acquistare o ricostruire in un’altra zona della città con un contributo pari a quello dovuto per l’edificio danneggiato. Quest’ultimo deve in cambio essere ceduto gratuitamente al Comune.

Acquisto di immobili disponibili
I proprietari di alloggi gravemente danneggiati avranno la possibilità di acquistare una nuova abitazione, in zone indicate dal piano organico, anziché riparare la vecchia che verrà ceduta in cambio al comune. Con una specifica ordinanza poi viene disciplinato l’acquisto, da parte  di imprese, costruttori o soggetti terzi, di immobili danneggiati  che questi possono recuperare con il contributo dovuto per quell’immobile. Il nuovo proprietario è quindi obbligato a  mettere lo stesso immobile in locazione a canone concordato. Possibile anche vendere l’immobile, ma con una riduzione del contributo dovuto, o realizzare un affitto con patto di futura vendita.

“Città pubblica”
Con uno stanziamento di 11 milioni di euro previsti dal Bilancio 2014, la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, sempre nell’ambito di qualità complessiva della rinascita dei centri storici e urbani, ha approvato una delibera che si occupa della cosiddetta città pubblica (marciapiedi, strade, piazze), per integrare i piani di rivitalizzazione con interventi destinati a completare operazioni anche nelle parti con destinatarie di contributi per la ricostruzione.

Politiche per i centri storici

A tutti gli interventi resi possibili dalle nuove ordinanze si aggiungono quelli già consentiti dalle precedenti disposizioni, in particolare attraverso le UMI, i Piani della ricostruzione ed i Piani per la  riparazione degli edifici pubblici e dei beni culturali, che potranno concorrere, con iniziative integrate anche con soggetti privati, alla messa a punto da parte di ciascun comune di politiche organiche di rivitalizzazione del centro storico.