“I risultati dei progetti C’entro in bici e Mi muovo non sono certo lusinghieri, a fronte di costi elevati. Ritengo sia necessario rivedere entrambi i progetti, in modo da renderli più facilmente fruibili e meno onerosi, anche per le casse pubbliche”. Questo è l’invito che il consigliere regionale Andrea Pollastri (Forza Italia-Pdl) rivolge alla Giunta dopo avere analizzato costi e benefici dei due progetti legati alla mobilità sostenibile nel comune di Piacenza.
Pollastri ricorda come nel 2005 Piacenza abbia aderito al progetto “C’entro in bici”, posizionando “48 biciclette pubbliche, utilizzabili dalle 6 alle 23, grazie a una chiave codificata, concessa, previa registrazione, al costo di 5 euro”, posizionandole in rastrelliere in diversi punti della città.
Inoltre, “a seguito del progetto regionale “Mi muovo in bici”, approvato dalla Giunta regionale nel marzo 2010, sono state fornite al Comune di Piacenza 63 biciclette, mentre il servizio di bike sharing è stato attivato nel settembre 2013”. “Le modalità di accesso al servizio – continua Pollastri – prevedono che i mezzi siano utilizzabili dalle 6 alle 24 e che sia necessario l’acquisto di un abbonamento, previa registrazione. I costi sono 5 euro per la tessera “Mi muovo” per chi non la possiede, 15 euro per sottoscrivere l’abbonamento e almeno cinque euro di ricarica minima della tessera che si riceve, utile per fruire del servizio, gratuito la prima mezz’ora, ma che costa 80 centesimi ogni mezz’ora fino alla terza e due euro all’ora dalla terza alla ventiquattresime”.
A fronte di ciò, Pollastri riporta le segnalazioni di alcuni cittadini e della stampa locale, secondo le quali, “le biciclette di “C’entro in bici” giacciono inutilizzate da anni in uno stato di completa incuria che le ha rese praticamente inutilizzabili”, mentre per quanto riguarda “Mi muovo in bici” “da settembre ad oggi sono stai sottoscritti solo 45 abbonamenti”.
Il consigliere di Forza Italia, quindi, dopo aver chiesto quale sia il costo a carico di Comune e Regione per dotare Piacenza di un numero complessivo di 111 biciclette pubbliche, interroga la Giunta per sapere se vi sia la volontà di “razionalizzare ed unificare i progetti di bike sharing attualmente attivi, procedendo all’alienazione delle biciclette in sovrannumero”. Pollastri chiede inoltre “quali siano le ragioni dello scarso appeal di entrambi i progetti” e “le ragioni del costo tanto alto di “Mi muovo in bicicletta” e se si ritiene di procedere a una riduzione” degli stessi, al fine di renderli maggiormente fruibili per i cittadini e meno onerosi per le casse pubbliche.