Esmeralda Expedition: Le tappe principali

Esmeralda Expedition è il viaggio di un uomo, solo e senza mezzi di trasporto a motore, attraverso il continente più vario, selvaggio e affascinante del pianeta: il Sudamerica. Un’odissea di 10mila chilometri che sta per iniziare (la partenza è prevista sabato 15 marzo 2014) e che terminerà tra circa un anno. Dalla Terra del Fuoco su lungo le Ande in bicicletta, attraverso la Patagonia, e poi in Amazzonia remando in canoa lungo i fiumi che solcano la foresta più grande del mondo, il polmone verde del globo, fino all’Oceano Atlantico dove si concluderà un’avventura mai tentata prima d’ora.

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LE TAPPE PRINCIPALI

 
Terra del Fuoco.

La spedizione partirà entro il Febbraio 2013 da Ushuaia, la città più australe del Mondo, capoluogo della provincia Argentina della Terra del Fuoco. In mountain bike, verso Nord. Nel rispetto dell’etica dell’intero viaggio (nessun utilizzo di mezzi motorizzati) lo Stretto di Magellano verrà attraversato in kayak, per poi riprendere la mountain bike sul lato Nord dello Stretto. Venti portentosi, sierras desolate e le tracce della cultura degli indigeni Fungini fanno di questa prima sezione del viaggio un tuffo nel tempo e nei grandi spazi.

Parchi Nazionali Torres del Paine (Cile) e Los Glaciares (Argentina).

 Proseguendo a Nord Ovest dallo Stretto di Magellano, il viaggio incontrerà questi due Parchi Nazionali. Si tratta sicuramente di mete accessibili anche al turismo “normale”, ma la spedizione vuole toccare anche queste aree, dove la presenza di leggendari ghiacciai come il Perito Moreno apre la grande tematica dello scioglimento dei ghiacci, del Global Warming, dell’acqua.

Province di Santa Cruz e Chubut (Argentina).

Proseguendo a Nord, verso San Carlos de Bariloche, il viaggio continua con la traversata di queste due province argentine. Sia le zone a ridosso delle Ande che gli immensi altopiani patagonici di queste regioni sono scarsamente popolati.  Grandi spazi desolati e brulli…

La Regione di “Los Rios” (Chile).

A Nord Ovest di San Carlos de Bariloche, in Chile, la regione cilena di Los Rios, ricoperta lungo le coste e nell’entro terra dalla lussureggiante foresta pluviale temperata Valdiviana, un ecosistema unico che vede trovarsi accanto bambù, felci, conifere e flora antartica. In queste aree ancora vivono i discendenti dell’etnia Mapuche, perseguitata e combattuta nei secoli dagli Inca e in seguito dai Conquistadores. Scopo di questa sezione sarà cercare di entrare in contatto con alcuni degli ultimi Mapuche e conoscerne cultura, usanze e tradizioni.

Deserto di Atacama

Le desolate vastità del luogo più arido del pianeta: il deserto di Atacama, in Cile. La corrente marina proveniente dall’Oceano Pacifico, denominata “di Humboldt”, fa si che questa area sia di fatto la più asciutta e priva di vita del pianeta. La zona di San Pedro di Atacama, nel cuore di queste zone, presenta tracce di una misteriosa civiltà paleolitica. Di nuovo in mountain bike attraverso sconfinati silenzi, come in tutta la spedizione, tra grandi incontri con le popolazioni locali e momenti di totale solitudine.

Salar de Uyuni

Finalmente in Bolivia, e proseguendo ormai verso Nord-Est, la grande traversata del Salar de Uyuni, il deserto di sale più vasto del Pianeta Terra. Dodicimila kms quadrati di solo sale, piatto e liscio come asfalto, a 3600m di quota, nel cuore delle Ande. Se logistica e direzione dei venti lo permetteranno questa sezione del viaggio vedrà (visto il tipo di terreno) l’utilizzo di un mezzo di trasporto alternativo: off-road skates e kite (versione terrestre del kite-surfing) per “veleggiare” attraverso l’abbacinante salina.

Jungas

In mountain bike e a piedi, attraverso la regione di transizione tra l’arido mondo andino e le grandi pianure dell’Est, fino alla vera e propria Amazzonia: le Jungas della Bolivia orientale. Foreste tropicali e subtropicali di montagna, orchidee, bambù, fauna tropicale, strade a picco su profondissimi canyons (alcune delle quali considerate per i veicoli tra le più pericolose al mondo…).

Rio Mamorè-Beni 

Proseguendo a Nord-Nord Est per intercettare i fiumi Beni e Mamorè ed i loro affluenti. Non appena questi corsi d’acqua si presenteranno come navigabili, i nuovi mezzi di trasporto saranno kayak e/o canoe locali.

Rio Madeira

Il Beni ed il Mamorè sono a loro volta affluenti del Rio Madeira, uno dei più grandi ed importanti tributari del Rio delle Amazzoni. La via d’accesso all’Amazzonia. Lungo il Madeira non mancano situazioni come gli impianti idroelettrici di Santo Antonio e Jirau, la cui costruzione sta impattando profondamente su aree vastissime con conseguenze su flora, fauna, popolazioni locali e relative attività come caccia e pesca. 

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