Finita la settimana della moda a Milano,i riflettori si sono subito spostati su Parigi e le sue 93 sfilate. Il mondo “fashion” non aspetta nessuno e le presentazioni delle collezioni si susseguono una dietro l’altra,sorprendendo ogni volta sempre di più…Ma le vicende più strane di cui vale la pena parlare,accadono per le strade delle capitali della moda invase per una settimana da fotografi che rincorrono le star e dalle star che fuggono dai fotografi. Questa volta mi sono cimentata anch’io in quest’impresa e mi sono buttata in quel mare di gente spaesata,sempre di fretta,a volte fuori posto,altre fin troppo convinta di essere nel posto giusto. Una corsa ( a volte violenta) senza capo né coda,dove si incontrano personaggi di ogni tipo: dalla vamp ottantenne,alla ragazzina firmata da testa a piedi o al corridore sudato in pantaloncini e scaldamuscoli. Qualcuno di vestito così bene da togliere il fiato,c’era,per fortuna.
E’ sempre interessante vedere come la moda possa creare questa spaccatura nella società ritrovandosi davanti a due realtà che cercano strenuamente di comunicare.
Vediamo ad esempio la protesta degli animalisti contro la realizzazione di pellicce,davanti alla sfilata di Roberto Cavalli. La scena mi ha particolarmente turbata,perché accanto agli scioperanti distesi immobili per terra simulanti la morte degli animali,passavano sventolando le loro pellicce quelle che dovrebbero essere le ragazze “in” della moda.
Oppure ho visto come si divertono i bambini inseriti nella cosiddetta “alta società”: a differenza di altri che sgommavano sui monopattini con i loro padri,loro sfilavano con mamma e papà davanti ai fotografi.
Queste immagini mi hanno portato ad apprezzare di più l’arte della moda e non tutto quello che la circonda avidamente da fuori, superficializzando quello che essa è in realtà. Una vera arte.
Sono stati questi i momenti che ho catturato e che mi hanno fatto fermare un attimo e riflettere,costringendomi a perdere l’irripetibile occasione di scattare una foto a Ellie Goulding. Beh, Ellie, sarà per un’altra volta.
Intanto mi sono risparmiata la vita evitando l’esercito di paparazzi che l’ha inglobata.