WhatsApp paralizzato anche a Piacenza, per quattro ore è stato inaccessibile

Gli utenti piacentini si sono chiesti cosa fosse successo a WhatsApp nella serata di ieri. What’s up? Cioè “cosa è successo?”, in inglese, è l’ esclamazione esatta per definire il blocco della più famosa applicazione di instant messaging che ha colpito anche i cellulari dei piacentini.

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Ieri, per quattro ore, dalle 19,30 circa è stato impossibile utilizzare il popolare servizio a causa di non meglio specificati problemi ai server. Probabilmente si tratta semplicemente di un sovraccarico del sistema che, soprattutto nei fine settimana registra qualche rallentamento; ieri sera però si è arrivata alla paralisi totale e prolungata del sistema. Gli utenti piacentini che tentavano di utilizzare l' applicazione, notavano che essa partiva regolarmente ma non si connetteva e pertanto non era possibile inviare messaggi.

L' allarme ha fatto il giro degli altri social network e su Twitter l' hashtag #whatsappdown ha scalato le classifiche e non sono mancati i commenti ironici da parte degli utenti che, in una serata caratterizzata dal Festival di Sanremo e dal blocco di WhatsApp, vedevano qualcosa di nefasto. Qualcun altro si trovava spaesato dal dover comunicare in modo differente, ricorrendo ai vecchi SMS o addirittura tornando a parlare!

L' ironia l'ha fatta da padrona nei tweet che si sono rincorsi nei minuti successivi al blocco dell' applicazione, anche da parte di un'azienda produttrice di profilattici che ha cavalcato l' onda invitando gli utenti "orfani di WhatsApp" a fare l' amore….ma naturalmente protetti dai loro prodotti.  

Con i suoi 450 milioni di utenti nel mondo, di cui oltre il 70% attivi ogni giorno, WhatsApp è stato oggetto mercoledì scorso, dell’ attenzione dei media: l’azienda è stata infatti acquisita da Facebook per la cifra record di 19 miliardi di dollari e si ipotizza anche che il disservizio di ieri possa essere frutto di un attacco di hacker nei confronti di Mark Zucherberg, il patron del più popolare social network del mondo, che proprio con l’ hacheraggio delle reti universitarie per la creazione di “Facemash”, aveva iniziato l’ avventura di Facebook che lo avrebbe portato a diventare il più giovane miliardario del pianeta. Insomma, chi di hackeraggio ferisce…