Pd, conti in rosso. Molinari: “Poca lungimiranza, abbiamo le mani legate”

 Il Pd piacentino in rosso? Non ci riferiamo, naturalmente, ad uno spostamento a sinistra del Partito democratico, quanto alla situazione dei suoi conti. In via Martiri della Resistenza, infatti, all’ultima direzione, il tema è stato proprio questo: quali investimenti e iniziative possono essere messi in campo in vista delle scadenze elettorali amministrative ed europee? Nessuno. Almeno dando un’occhiata al bilancio, che presenta qualche migliaio di euro – così pare – di saldo negativo. “Anche se fosse un euro – ha premesso il segretario Gian Luigi Molinari – il problema è che la mia gestione è bloccata nella possibilità di fare spese”. 
Così, dopo le poche tessere del passato (poi recuperate grazie alla campagna delle primarie), ora il nodo per la gestione “renziana” del Pd piacentino è legato ai numeri del bilancio previsionale. E come allora, la stranezza sta nel fatto che il Pd a Piacenza è un partito forte, con centinaia di amministratori locali e che esprime, oltre al sindaco del capoluogo, anche tre parlamentari “pesanti” come Pier Luigi Bersani, Maurizio Migliavacca e Paola De Micheli. 

Radio Sound

Mala gestione precedente? “No, forse solo poca lungimiranza” ammette il segretario. “Credo si sia sopravvalutata qualche entrata e, nonostante stimi il mio predecessore (Vittorio Silva, ndr), è stata sottovalutata qualche uscita. Senza contare la sede, che è molto grande ed è una spesa importante che dobbiamo sostenere ogni anno”. Ma questo, per Molinari, è anche “il segno che il partito non vive di regalie esterne. E soprattutto non beneficia dei trasferimenti da parte della direzione nazionale per quanto riguarda i rimborsi elettorali”. 

Molinari, dal canto suo, ha però annunciato che non intende recriminare: “Ci stiamo rimboccando le maniche e, dopo aver affrontato l’argomento in direzione, faremo come in ogni buona famiglia: si fa con quello che si ha”. D’accordo con il tesoriere, sono stati  quindi bloccati i pagamenti di straordinari e rimborsi vari di tutti i dirigenti (nessun membro della direzione è retribuito) , “per dare messaggio forte” e poi, dopo che la questione approderà alla segreteria regionale, verranno studiati nuovi metodi per reperire risorse, per il funzionamento del partito e la promozione. 

“La preoccupazione – ha aggiunto il segretario piacentino – non è tanto per il buco, ma come fronte del buco di bilancio possiamo impostare i lavori nei prossimi mesi. Andremo avanti con il volontariato e la disponibilità delle persone. Questo è un anno per tirare una riga e poi ripartire”.