Il contrasto al proliferare di sale da gioco in zone della cittá non adeguate a tale servizio per via della presenza di persone meritevoli di tutela, é una delle priorità che da tempo è stata percepita nella regione Emilia Romagna, una delle più precoci in Italia ad individuare il problema delle slot machine e videopoker ed a fare proposte in questo ambito: aumento dell’irap ai locali che installano slot, divieto di apertura di “compro oro” a meno di 500 metri dalle sale slot e dai luoghi sensibili, fino alla richiesta dell’inserimento all’interno del D.L. Enti Locali (o in altri decreti in via di approvazione parlamentare) della cosiddetta “una tantum sui giochi”, per portare in questo modo all’abolizione (totale o parziale) della seconda rata dell’IMU.
Di queste prese di posizione a livello politico ne ha risentito sicuramente anche la popolazione della regione, che è stata una delle più attive in Italia a firmare la legge di iniziativa popolare per l’abolizione del gioco d’azzardo: ben 5.000 firme sono arrivate dall’Emilia Romagna, contro un limite minimo di 50.000 firme che consentono di portare la legge in discussione in parlamento.
Si tratta di una iniziativa che certamente porta all’attenzione un problema socialmente importante come la diffusione delle sale slot e delle relative ludopatie, ma che forse va troppo nella direzione del proibizionismo, aprendo in questo modo a scenari in cui chi vuole giocare deve ricorrere necessariamente al mercato illegale.
Una recente ricerca dell’Istituto Bruno Leoni ha infatti mostrato come la legalizzazione dei giochi in Italia, compresi quelli online, abbia creato una forte contrazione del mercato nero, favorendo quindi sul mercato gli operatori legali. Si è creato quindi un mercato che ha portato alla formazione di posti di lavoro, gettito erariale, con maggiori tutele dei giocatori. La legalizzazione ha quindi attratto investimenti anche dall’estero con operatori internazionali di giochi di casino, scommesse sportive e capaci di offrire interessanti bonus scommesse, William Hill forse il piú famoso a livello internazionale.
Lo stesso studio dell’Istituto Bruno Leoni ha evidenziato che anche il semplice aumento delle tasse sui giochi potrebbe favorire il mercato nero. Questo si è verificato infatti in Italia in altri due settori: il tabacco e la nautica da diporto. I recenti aumenti delle tasse in questi due settori ha fatto sì che il contrabbando delle sigarette sia passato dal 3% al 10% del mercato totale, mentre nella nautica da diporto le barche sono state parcheggiate in porti esteri. Risultato: il gettito erariale è diminuito in entrambi i settori e non sono certo aumentate le tutele per i fumatori che si rivolgono al mercato nero.
Insomma, più che sparare sul gioco in generale è forse utile incidere sul problema legato alle sale slot e di come queste siano riuscite ad invadere le città dell’Emilia Romagna e di buona parte dell’Italia.