“Faremo tutto il possibile, per quanto ci consentono le nostre competenze e le nostre funzioni, per evitare che il negozio Mi Lindo Ecuador possa, in continuità con la precedente gestione, riprendere la propria attività in quegli stessi locali. Comprendiamo e condividiamo il disagio dei residenti, e come loro guardiamo con preoccupazione a questa possibilità”: il sindaco Paolo Dosi lo ribadisce con fermezza, a fronte della ventilata ipotesi di riapertura del mini market tra via Pozzo e via Sansone, chiuso il 3 gennaio scorso dal Comune di Piacenza con la revoca della Scia.
“Come ho già detto un mese fa – prosegue – quello era l’unico strumento normativo che l’Amministrazione aveva a disposizione per poter intervenire. Oggi come allora, di fatto, la legge non ci consente né di concedere o rifiutare licenze riguardanti la vendita di alcolici, come è noto annullate dalla liberalizzazione, né ci dà facoltà di rifiutare la riapertura di un esercizio commerciale a carico del quale non sussistono limitazioni dettate da reati penali”.
“Faccio appello innanzitutto al senso di responsabilità dei proprietari – sottolinea il primo cittadino – perché valutino con molta attenzione l’opportunità di riassegnare in affitto il negozio a esercenti che hanno dimostrato di non poter garantire il rispetto delle regole e della convivenza civile. Dev’essere chiaro, anche a loro, che non c’è alcuna normativa che vieti la vendita di alcolici all’interno di un negozio di alimentari, fatta eccezione per il nostro Regolamento di Polizia Urbana che entra in vigore, però, solo dopo le 21. Si tratta unicamente, a questo punto, di dichiarazioni dipendenti dalla volontà di chi gestisce l’attività, a fronte delle quali non possiamo, in virtù degli episodi avvenuti in passato, esprimere fiducia”.
“Insieme alla comandante Malchiodi – conclude il sindaco – non posso che assicurare sin d’ora che, qualora il negozio dovesse effettivamente riaprire, i controlli saranno serrati e costanti. Ci troviamo, purtroppo, in una situazione contraddittoria, che da un lato affida ai Comuni la tutela diretta della sicurezza dei cittadini, dall’altro non supporta questa doverosa azione di presidio e controllo del territorio con un sistema di leggi che assegni poteri effettivi e incisivi agli enti locali. Lo ripeto: faremo tutto il possibile per bloccare questa iniziativa, ma ad oggi la sola persona che ha il potere di farlo concretamente è il proprietario degli spazi, revocando l’affitto degli stessi. Se vorrà, come dichiarò un mese fa, andare in quella direzione, avrà il nostro pieno sostegno”.