“Il bilancio di previsione del consorzio di bonifica di Piacenza è illegittimo, va rispedito al mittente: la Regione non si renda complice dell’ultimo salasso, imposto a 73mila famiglie piacentine”. Il consigliere leghista Stefano Cavalli chiede alla giunta di non approvare i contenuti del documento contabile, attualmente al vaglio della direzione affari regionali di viale Aldo Moro. Cavalli sollecita anche la Regione a presentare una bozza di riforma dei consorzi.
“La legge ha più di 20 anni. Le ultime modifiche, apportate nel 2012, invece di portare concreti progressi, hanno lasciato che i consorzi, in particolare quello piacentino, potessero stangare a piacimento. Occorre quindi una riforma molto più incisiva e una stretta, decisa, sui costi, ridefinendo i criteri che permettono ai consorzi di aumentare in maniera indiscriminata i contributi richiesti ai cittadini. E’ necessario spendere meno, sprecando meno”
Tra i “profili di illegittimità rilevati” nel bilancio di previsione, in particolare, c’è “l’aumento ingiustificato dei minimi di contribuenza”. “Altro che rincari – contesta Cavalli -: in base ai dati dello stesso consorzio e nel quadro delle generali politiche di austerity, i costi sarebbero dovuti diminuire, dai precedenti 14 euro – chiesti prima dei rincari ai contribuenti – fino a sei euro. In realtà il consorzio – evidentemente interessato a mantenere un apparato burocratico elefantiaco e sprecone – ha preferito prevedere l’ennesimo ‘salasso’".
“Mi auguro perciò che la Regione non avvalli la ‘porcata’ dei rincari, che andrebbero peraltro a gravare sulle fasce di contribuenza più povere”. “Il bilancio di previsione del consorzio non deve essere approvato e i cittadini piacentini devono, anzi, essere risarciti per quanto hanno dovuto pagare in più negli scorsi anni”.